115710049 2756809674556053 5233433261151073058 n(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la mozione presentata dai consiglieri della Lega Stefano Pastorelli e Paola Fioroni che impegna la Giunta regionale ad intervenire sul sistema dei codici Ateco identificativi della filiera delle imprese che operano nel settore turistico. All’Esecutivo regionale viene chiesto di “attivarsi presso tutte le sedi istituzionali competenti ed adoperarsi nei modi ritenuti più opportuni, affinché sia inserito un codice alfanumerico integrativo ai codici Ateco delle attività economiche che esercitano nei pressi dei centri storici, all’interno di essi o di aree di interesse storico-paesaggistico-culturale e che permetta alle imprese di essere identificate come appartenenti alla filiera turistica, anche al fine di salvaguardare il tessuto economico-sociale delle nostre città d’arte o ‘santuario’, in un’ottica di rilancio di tutto il comparto del turismo ed in previsione di ulteriori ristori e sostegni da parte del Governo nazionale”.

Nell’illustrazione dell’atto, Pastorelli ha sottolineato come con “la pandemia si è verificata l’esclusione di buona parte dei contributi governativi (ristori e sostegni) di numerose imprese della filiera turistica per la mancanza di uno specifico codice Ateco. Tutte le attività ed esercizi commerciali operanti nei centri storici delle nostre città d’arte o ‘santuario’ costituiscono un’identità imprenditoriale importantissima per la salvaguardia del tessuto economico-sociale delle stesse. Sono diverse le Associazioni dei commercianti ed esercenti, nazionali e locali, tra cui la Federazione attività settore turistico (Confcommercio Umbria) che stanno intervenendo per tutelare le attività legate al settore della vendita di oggetti e prodotti legati alla filiera turistica dell’Umbria. L’obiettivo è quello di aggregare questa tipologia di imprese chiedendo una sostanziale modifica dei codici Ateco per chi opera nei centri storici delle città turistiche e nella relativa filiera, finora frazionati in codici non organici, affinché siano riconducibili alle attività strettamente collegate ai flussi turistici. Sarebbe prioritario che, tramite l’Istat, il Governo si adoperi celermente per l’inserimento di un codice alfanumerico integrativo ai codici Ateco di queste attività economiche identificandole come appartenenti alla stessa filiera turistica e pertanto paragonabili a quelle realtà quali le strutture ricettive o le agenzie di viaggio e che, ove possibile, venga fornito un ulteriore supporto nell’identificare uno specifico canale di comunicazione presso l’Istat, anche al fine di creare una banca dati regionale in materia. La modifica del codice Ateco per ciascuna attività è da intendersi, in ogni caso, facoltativa e lasciata alla discrezionalità del singolo imprenditore e non potrà avvenire ‘d’ufficio’”.

GLI INTERVENTI

Paola AGABITI (assessore): “la Giunta ha emanato appositi provvedimenti di ristoro per le attività dei centri storici e per quelle colpite dalla riduzione dei flussi turistici. Riconosciamo un importante valore identitario, economico e territoriale alle attività economiche della filiera del turismo. Ci attiveremo dunque in ogni modo per agevolare sostegni e risorse nazionali”.

Simona MELONI (Pd): “Gli atti di indirizzo della minoranza vengono quasi sempre rinviati in Commissione. Questa mozione richiede un intervento del Governo perché questa competenza non è regionale. Si tratterà quindi di mandare una lettera a Roma e di attendere eventuali risposte. Sosterremo questo documento ma preferiremmo confrontarci su azioni che la Giunta può effettivamente mettere in campo”.

Fabio PAPARELLI (Pd): “Non parteciperò al voto. Se evitassimo di discutere la fuffa in quest’Aula il dibattito sarebbe più produttivo e si raggiungerebbero più obiettivi. Se la maggioranza ritiene di voler modificare i codici Ateco potrebbe chiedere al suo ministro di farlo. Peraltro ciò avviene mentre l’assessore regionale sostiene che i ristori alle attività turistiche sono già stati riconosciuti”.

Thomas De Luca (M5S): “Oggi ho cercato di dimostrare in modo diretto e immediato cosa c’è dentro le polveri che respirano i ternani. Questo tipo di mozione serve solo a mettere in imbarazzo i livelli superiori (come i ministri della Lega) solo per fare dei post sui social. Sarebbe preferibile occuparsi delle materie su cui la Regione ha diretta competenza. Non parteciperò al voto”.


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