(UNWEB) La consigliera regionale del Partito democratico, Donatella Porzi annuncia una interrogazione alla Giunta per conoscere “lo stato di attuazione della legge ‘4/2018’ (Disciplina degli interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo)”, definendola “tra le più avanzate d’Italia”.
Nello specifico, all’Esecutivo regionale viene chiesto di chiarire “quali attività ha svolto il Tavolo di coordinamento per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo e quante volte si è riunito, e quali e quanti programmi e progetti sono stati finanziati”.
“Negli ultimi anni e nel recente periodo – scrive Porzi nel suo atto ispettivo - il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo ha fatto da sfondo a molti casi di cronaca, con risvolti talvolta drammatici, diventando un problema non più trascurabile. Con l'evolversi delle tecnologie informatiche – osserva la consigliera Dem - si è diffuso anche il fenomeno del bullismo informatico o cyberbullismo, una forma ancora più subdola e pericolosa in quanto l'uso delle tecnologie informatiche consente l'anonimato del molestatore e permette di superare ogni confine e distanza, raggiungendo un grande numero di osservatori e testimoni. Da quando è scoppiata l’emergenza pandemica, escluso l’impegno per la Dad, il tempo trascorso da bambini e adolescenti davanti ai device tecnologici è aumentato del 67 per cento con un conseguente, significativo aumento del fenomeno”.
Dopo aver ripercorso tutte le normative in materia e le importanti azioni di contrasto previste a livello nazionale e regionale, Donatella Porzi invita la Regione Umbria ad “attivare accordi e intese con i soggetti istituzionali che operano nel territorio per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni legati al bullismo e cyberbullismo, prevedendo, in particolare, uno stretto raccordo con l'Ufficio scolastico regionale mirando a specifiche campagne di educazione civica utili a prevenire il fenomeno sia nei confronti di altri studenti che degli insegnanti e delle istituzioni scolastiche ed educative”.
Secondo Porzi, però, la Regione “deve anche: realizzare campagne di sensibilizzazione e di informazione rivolte agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti ed educatori in ordine alla gravità del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e delle sue conseguenze; promuovere iniziative di carattere culturale, sociale, sanitario, ricreativo e sportivo sui temi della legalità e del rispetto reciproco, dell'educazione ai sentimenti, all'affettività e alla gestione dei conflitti, nonché sull'uso consapevole degli strumenti informatici e della rete internet; attivare programmi di sostegno in favore dei minorenni vittime di atti di bullismo e di cyberbullismo, anche attraverso il supporto di competenti figure professionali e il coinvolgimento di associazioni e istituzioni attive sul territorio; promuovere programmi di recupero rivolti agli autori di atti di bullismo e di cyberbullismo, anche attraverso il supporto di competenti figure professionali e il coinvolgimento di associazioni e istituzioni attive sul territorio; organizzare corsi, programmi di assistenza e gruppi di supporto per i genitori, al fine di aiutarli ad acquisire consapevolezza del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, in particolare sul tema della prevenzione e sull'aspetto del dialogo con i figli”.
Donatella Porzi ricorda infine che “presso la Giunta regionale è stato istituito il Tavolo di coordinamento per la prevenzione e il contrasto al fenomeno in questione, con lo scopo di raccogliere informazioni sullo stesso e mettere in atto iniziative di prevenzione creando importanti sinergie tra tutti i soggetti operanti nel territorio. Il lavoro che può produrre il Tavolo è di grandissimo interesse ed importanza poiché – conclude -, oltre ad essere presieduto dalla Giunta regionale è composto dai presidenti delle Consulte provinciali degli studenti, dai rappresentanti delle associazioni che collaborano alla prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, dai rappresentanti delle Aziende USL e da Anci Umbria. Al Tavolo possono poi prendere parte le due Prefetture regionali, l’Ufficio scolastico regionale, l’Ordine degli Avvocati, l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza”.