(UNWEB) Nella parte riservata al ‘Question time’, della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, il consigliere Vincenzo Bianconi (Misto) ha interrogato l’assessore Enrico Melasecche in tema di piste ciclabili e percorsi naturalistici nei comprensori turistici dell’Umbria, sottolineando il fatto che “non si possono promuovere opere incompiute e scarsamente manutenute, gli operatori ed il mercato hanno bisogno di chiarezza”.
Nello specifico, Bianconi ha chiesto all’Esecutivo di sapere “se e con quali tempi e risorse intende intervenire per rendere fruibili nella loro interezza ed in sicurezza l’anello del lago Trasimeno e del lago di Piediluco, la Spoleto-Norcia e la Narni-Terni-Marmore belvedere inferiore, specificando se e su quali altri cammini e piste ciclabili dell’Umbria la Regione intende intervenire per risolvere i problemi di sicurezza e di fruibilità e chiarendo, infine, quando si avvierà un momento di confronto con gli Enti locali e gli operatori economici dei settori interessati per chiarire in modo concreto e puntuale gli intendimenti, puntualizzando modi e tempi e le conseguenti strategie di valorizzazione”.
Nell’illustrazione del suo atto ispettivo, Bianconi ha sottolineato che “il turismo dei cammini, il turismo naturalistico e il ciclo-turismo sono realtà in forte crescita, che possono rappresentare per l’Umbria un importantissimo volano di sviluppo dell’indotto economico locale, oltre che un'opportunità di visibilità, valorizzazione e promozione del suo grande patrimonio storico, spirituale, naturale, enogastronomico e paesaggistico. L’Umbria è infatti particolarmente ricca di piccoli borghi antichi, edifici religiosi e differenti bellezze naturalistiche che si presterebbero ad essere ‘scoperte’ proprio attraverso una forma di ‘turismo lento’. L’esperienza di altre regioni italiane o paesi del mondo mostrano il crescente successo di questa tipologia turistica. In Umbria sono attualmente molteplici i percorsi particolarmente noti che presentano però criticità importanti quali interruzioni o tratti poco fruibili a causa della scarsa manutenzione e assenza di servizi alla persona. Criticità che moltiplicano i rischi quando si tratta di famiglie con bambini. Tra gli obiettivi della Giunta per questa legislatura era prevista ‘una seria politica ambientale’ che ‘non può prescindere dall'attuazione di una mobilità sostenibile’ con una proposta indirizzata a ‘portare avanti una revisione del Piano Regionale Integrato della Mobilità Elettrica (PRIME) prevedendo misure incentivanti per la creazione di un servizio (o servizi in rete) di Sharing Mobility con auto e bici a pedalata assistita elettriche, operativo in tutte le città e i comprensori turistici ed integrato con il servizio di trasporto pubblico collettivo urbano ed extraurbano’. È importante quindi chiarire se esiste l’intenzione di risolvere tutte le criticità che limiterebbero la piena valorizzazione di questo potenziale attraverso un impiego puntuale delle risorse alle quali si potrebbe attingere contenute nel PNRR, nei residui della vecchia programmazione europea e nella nuova programmazione europea 2022-2027. Non si può promuovere o vendere quello che non è fruibile in sicurezza o che non esiste nei fatti. Nell’ambito di tale progetto partecipativo, sarebbe opportuno che fossero chiari a tutti quali sono i requisiti minimi da dover raggiungere, quali sono gli interventi che si intende fare, in quali tempi e con quali risorse, gli standard di sicurezza che saranno garantiti e se necessario come saranno rivisti i nomi dei percorsi e dei cammini in ragione della loro effettiva esistenza e fruibilità”.
L’assessore Melasecche ha spiegato che “la rete regionale di mobilità lenta (istituita nel 2011) comprende tutte le categorie di percorsi. L’estensione della rete ciclabile (di facile percorribilità) è di circa 700 chilometri, di cui 310 in esercizio, 240 in corso di realizzazione o potenziamento e 150 da programmare a cui si aggiunge la rete dei cammini con oltre 450 chilometri di tratti in esercizio, tra i quali spicca la Via di Francesco (340 chilometri), oltre a 150 chilometri di cammini in corso di progettazione. A questo si aggiunge una rete sentieristica con i grandi itinerari appenninici. La Regione sta facendo un lavoro enorme visto che eravamo stati tagliati fuori dal provvedimento ‘Delrio’ che assegnava 450 milioni di euro per le ciclovie turistiche nazionali. Questo è quanto abbiamo ereditato dal passato. Oggi siamo riusciti ad ottenere dal Governo l’attivazione della ciclabile nazionale Monte Argentario-Civitanova e stiamo predisponendo il progetto di fattibilità tecnico-economica per avere 20 milioni di euro per la realizzazione di questa rete che entra ad Orvieto per poi passare per Perugia, Assisi, Foligno, Valle del Menotre avviandosi verso le Marche. Stiamo lavorando sulla ciclovia del Trasimeno prevedendo il completamento del tratto mancante. Rispetto alla Spoleto-Norcia c’è bisogno di tempo per attivare i fondi del terremoto visto che ci sono interventi che, per ragioni oggettive, non possono essere immediati. Oggi, dopo 24 anni in cui nessuno lo ha mai fatto, abbiamo chiesto formalmente di attivare le infrastrutture necessarie per completare la Spoleto-Norcia. Nel frattempo è importante promuovere il territorio e simultaneamente andare avanti con i lavori. Le bellezze uniche di questa parte del territorio umbro sono da promuovere con forza senza attendere il completamento totale dei rifacimenti delle opere necessarie. Di questi temi, fino ad oggi, si sono occupati molteplici soggetti istituzionali, bisogna invece riportare ad unità gli aspetti strutturali per conseguire gli auspicati, importanti risultati nel più breve tempo possibile. Entro breve, ai cantieri aperti ne seguiranno altri nuovi, certi di raggiungere gli importanti risultati auspicati nell’interrogazione”.
Nella replica Bianconi ha precisato che “nessuno pretende l’utilizzo della bacchetta magica, ma è assolutamente importante conoscere un cronoprogramma concreto da attuare. È chiaro che dovranno essere previste risorse adeguate ed un approccio ampiamente pragmatico. Auspico risposte puntali in modo da pianificare al meglio, con maggiore efficienza ed efficacia, il prossimo futuro”.