(UNWEB) – Perugia, – È prevista per domani la riapertura al traffico sulla strada statale Flaminia a Scheggia, nel tratto interessato da una frana dopo l'alluvione che il 15 settembre ha colpito la zona dell'Alto Chiascio in Umbria. Nel commentare, con grande soddisfazione la comunicazione da parte dell'Anas alla Regione, l'assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, ha voluto ringraziare "l'ANAS, l'impresa e le maestranze che sono intervenute perché è stato affrontato il problema con professionalità ed ora, a distanza di poche settimane la Flaminia viene riaperta in sicurezza, con senso unico alternato, mentre procedono i necessari lavori di consolidamento delle pendici rocciose sovrastanti le due carreggiate".
L'assessore ricorda come "la mattina stessa successiva all'alluvione che si è abbattuto su tutta l'area nord orientale dell'Umbria, al confine con le Marche, ero sul posto per valutare con l'ANAS ed il Vice Sindaco i danni e soprattutto l'intervento necessario al recupero della funzionalità stradale".
"La situazione – evidenzia - era obiettivamente preoccupante perché, delle molte frane causate dagli eventi meteorologici di eccezionale intensità, quella era la più impegnativa sotto ogni punto di vista. Per la mole, la posizione, la struttura della sede stradale al di sopra di un tornante della stessa Flaminia e si sarebbero potuti produrre danni anche maggiori".
In questi giorni, in particolare, dopo i primi rilievi e sondaggi geologici, eseguiti anche in quota con personale specializzato, sul tratto interessato dalla frana sono stati rimossi complessivamente circa 8.000 metri cubi di materiale roccioso. Il versante franato, che si estende per circa 60 metri di lunghezza e 30 di altezza, è stato inoltre bonificato dai volumi rocciosi potenzialmente pericolanti.
Per consentire il transito dei veicoli a senso unico alternato regolato da semaforo, sarà installata una barriera in cemento sulla mezzeria che delimiterà l'area di cantiere durante i lavori di seconda fase. Per garantire la sicurezza della circolazione e delle maestranze, Anas ha inoltre installato un sistema di monitoraggio con sensori che rilevano in tempo reale qualsiasi eventuale movimento imprevisto. In caso di allarme, il sistema fa scattare il rosso semaforico e un segnale acustico, oltre ad allertare telefonicamente i tecnici Anas incaricati.
Saranno ora avviati i lavori di seconda fase che comprendono: il consolidamento definitivo della pendice rocciosa a monte della sede stradale, la ricostruzione delle opere di sostegno danneggiate dall'alluvione e la realizzazione di nuove opere di sostegno di monte e di valle necessarie per la ricostituzione delle scarpate stradali in un tratto di circa 5 chilometri (dal km 213 al km 218).
La quasi totalità del materiale roccioso rimosso sarà riutilizzato in loco per gli interventi di ripristino del rilevato stradale, evitando quindi il conferimento in discarica nonché il prelievo di materiale di cava.