(ASI) Perugia – “Sviluppare una riflessione comune e arrivare alla definizione di criteri e standard condivisi per le comunità residenziale dei minori, chiamando a raccolta tutti i soggetti che operano sia all’interno che all’esterno delle residenze”: è questa per la Garante dell’infanzia e adolescenza della Regione Umbria, Maria Pia Serlupini, una delle finalità della giornata di approfondimento sul tema “Comunità educative tra limiti ed opportunità” che si terrà (a partire dalle ore 9.30) mercoledì 14 ottobre a Villa Umbra, e a cui parteciperà anche il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora. L’iniziativa è stata illustrata stamani a Perugia, alla presenza di Massimo Calesini del Gruppo infanzia “Cnca” Umbria, e dei rappresentanti degli Ordini degli psicologi, Chiara Cottini, e degli assistenti sociali, Francesco Massimelli.
“Negli ultimi tempi – ha detto Serlupini – si è parlato e sparlato delle comunità educative, con risentimento più che con razionalità, dimenticando che queste svolgono un lavoro importante nel ricostruire la fiducia verso il mondo degli adulti da parte di minori maltrattati e abusati, che hanno alle spalle spesso storie dolorose. Si tratta di un lavoro che coinvolge diversi soggetti, interni ed esterni alle comunità: operatori, psicologi, assistenti sociali, enti locali, tribunale per i minori etc. che debbono fare rete in modo efficiente e che parteciperanno ai lavori di mercoledì. Il seminario ha dunque l’obiettivo di migliorare scambi e ambiti di collaborazione. Si partirà – ha aggiunto - dal documento su ‘Comunità Residenziali per Minorenni’, che verrà illustrato da Spatafora, per arrivare a proposte condivise da presentare alla Regione”.
“Il programma – ha detto Francesco Massimelli - dà già conto del metodo di lavoro che ci siamo dati e che si articola in cinque gruppi di lavoro che riguardano il contesto normativo, il percorso di inserimento, il territorio, il modello educativo e i bisogni speciali, con l’obiettivo di arrivare alla costruzione di nuovi contatti e relazioni tra i diversi soggetti coinvolti”.
“Si tratta di cinque Focus Group – ha spiegato Massimo Calesini – che si propongono di analizzare la forza e la debolezza del sistema delle comunità residenziali per minori, che in Umbria sono circa una cinquantina, anche se la situazione si presenta in modo dinamico”.
“Il seminario – ha detto Chiara Cottini - rappresenta un’occasione per approfondire le diverse problematiche e per confrontarsi, ciascuno partendo dalle proprie specifiche competenze. Si parla infatti di comunità residenziali come di un ‘sistema complesso” in cui interagiscono l’utenza primaria e i soggetti che compongono il gruppo multidisciplinare”.