(UNWEB) – Perugia – "La Filt Cgil dell'Umbria, in materia di infrastrutture e trasporti, scimmiotta Legambiente ed insieme scoprono l'acqua calda, cioè fotografano la situazione che abbiamo ereditato nel 2019. Peccato che ignorino i risultati importanti che questa Giunta regionale sta conseguendo". È quanto afferma l'assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche.

"Periodicamente vengono pubblicati report sullo stato delle infrastrutture e dei trasporti in Umbria in un quadro fatalisticamente negativo – rileva l'assessore - senza evidenziare mai le responsabilità di questa situazione e i trend migliorativi che si stanno conseguendo. Così fa Legambiente, strumentalizzata come di consueto dalla Filt Cgil".

"Alcuni esempi: il dato delle corse ferroviarie dell'Umbria viene confrontato con quello della Basilicata, senza tener conto – sottolinea - che è palesemente condizionato dalla linea FCU, dove è attiva solo una porzione di servizio ferroviario: degli storici 1,3 milioni di chilometri, oggi solo poco meno di 400.000 vengono eserciti con treni, mentre il resto è svolto con autobus sostitutivi, per le tratte Sansepolcro – Città di Castello e Terni – Perugia Ponte San Giovanni. Omettere questo dettaglio e le ragioni che lo hanno determinato, come nascondere che la stessa linea la stiamo riaprendo con un'azione a tutto campo, falsa completamente il giudizio complessivo che si deduce dallo studio che vorrebbe apparire scientifico".

"Non solo, per quanto riguarda i tratti di binario unico che rimangono sulla Roma-Ancona, la Regione – evidenzia l'assessore - è attiva su diversi fronti: nel 2024 è prevista l'apertura della tratta Campello–Spoleto e questa Giunta regionale, non altri, ha ottenuto la revisione del progetto definitivo della tratta Spoleto-Terni, da consegnare entro l'anno da parte di Italferr rispetto al precedente vecchio di venti anni. Anche qui, se i costi sono raddoppiati, la colpa di certo è di chi ha dormito tutto questo tempo e non di chi si è immediatamente attivato. Basta leggere il documento finale del protocollo Umbria-Marche-MIT-RFI voluto esattamente da noi".

Aggiunge Melasecche: "Inoltre all'interno del tavolo tecnico per il potenziamento della Foligno-Terontola sono in fase di studio raddoppi selettivi nella tratta Magione–Ellera e Terontola–Tuoro. Opere del genere non si costruiscono con uno schiocco delle dita, ma con un lavoro di grande prospettiva quanto determinato cui, a differenza del passato, ci stiamo dedicando con energia e convinzione".

Quanto al rapporto Pendolaria che indica le peggiori linee ferroviarie del Paese "nessuna si trova in Umbria. Altra critica è quella dell'età media dei treni, arrivata a 21,5 anni, a fronte di una media nazionale di 15,3 anni, e tale vetustà del parco, secondo Legambiente, inficerebbe anche i relativi progressi dal punto di vista strutturale. In realtà, anche qui, il dato – rimarca l'assessore - deriva essenzialmente dalla condizione del parco rotabile che circola sulla FCU. Ma poiché è prevista l'attivazione della trazione elettrica entro il prossimo anno sulla tratta in funzione, rivoluzione copernicana anche questa, solo un folle sostituirebbe oggi il parco circolante a gasolio per poi rimetterci mano a breve con l'attivazione della trazione elettrica. Inserire sui treni a gasolio la tecnologia ERTMS per poi rottamarli comporterebbe un costo assurdo e, forse anche un danno erariale non indifferente".

"I mezzi vetusti saranno finalmente rottamati e sostituiti – tiene a ribadire - sia con i "Minuetto" di proprietà regionale, completamente ripristinati a Foligno, altra conquista di non poco conto che abbiamo ottenuto, sia con ulteriori treni elettrici della stessa classe, dotati di tecnologia ERTMS e configurati per le forti pendenze della Perugia Ponte San Giovanni – Perugia Sant'Anna, prossima al 60 per mille".

"Ma per avere un report appena fedele come si fa a dimenticare – prosegue - che sulla linea nazionale sono in arrivo per il 2025 i primi convogli da 200 Km/h dei 12 che Trenitalia deve fornire all'interno del contratto per l'esercizio del servizio ferroviario regionale? Avevamo previsto consegne dei primi nel 2022 e 8 nel 2023. Sono oggi ancora in costruzione da parte di Hitachi e ridurranno ulteriormente quanto sensibilmente l'età media del parco umbro. Hanno un valore di circa 200 milioni che stiamo pagando già oggi con il contratto in essere".

"Il ritardo è dovuto, come abbiamo scritto ripetutamente, da cause del tutto indipendenti dalla volontà della Regione – ricorda Melasecche - ma da rapporti fra il costruttore e Trenitalia con i relativi ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato. Solo chi è in mala fede può ritenerci responsabili di tale ritardo".

L'assessore Melasecche interviene anche sulla riapertura della tratta Perugia-Città di Castello. "Legambiente – dice - afferma che «sarebbe una buona notizia, ma il problema è che il servizio è stato ripristinato con le stesse drammatiche inefficienze che aveva prima della chiusura: linea a dir poco lenta, pochissime corse giornaliere, servizi alle stazioni scarsi se non del tutto assenti, treni ancora diesel, molto vecchi e disagevoli. Insomma, lo scopo era dichiaratamente aiutare a decongestionare l'enorme traffico automobilistico giornaliero da e verso il centro di Perugia, ma così com'è questo servizio non può minimamente presentarsi alla sfida». Innanzitutto – replica Melasecche - Legambiente dimentica di citare la riapertura da parte di questa Giunta regionale della metropolitana di superficie Ponte San Giovanni-Sant'Anna nel cuore di Perugia, ma la critica è viziata anche da una certa volontà politica di denigrazione. È come giudicare un paziente durante un'operazione a cuore aperto".

"Infatti – precisa - il processo di pieno ripristino della linea ferroviaria è in corso: entro il 2024 è prevista l'attivazione della trazione elettrica e della tecnologia di controllo marcia treno ERTMS, standard ferroviario europeo sulla tratta oggi aperta. Fino ad allora, per limiti normativi relativi alla sicurezza, la velocità massima è volutamente limitata a 50 Km/h: proprio per questo il servizio viene tenuto adesso su un livello minimale, in attesa dell'eliminazione dei vincoli e della piena potenzialità della linea ed in ballo ci sono investimenti per oltre 250 milioni di euro, quasi completamente ottenuti da questa Giunta".

Altro tema trattato è "quello del contributo del bilancio regionale al TPL per potenziare il servizio (ossia più corse) e per il materiale rotabile (dunque treni nuovi e/o riqualificati). Legambiente – riporta ancora l'assessore - dichiara che 'in media le Regioni hanno stanziato lo 0,57 per cento del bilancio per il servizio ferroviario, ma a realizzare la performance peggiore è l'Umbria, che è ferma a zero euro, col risultato che le risorse trasferito dallo Stato per i contratti di servizio rappresentano l'unica fonte di finanziamento e sarebbe così almeno dal 2017'. La verità – replica l'assessore Melasecche - è che questa notizia costituisce una vera e propria bufala: la Regione stanzia ogni anno circa 25 milioni di euro per integrare il Fondo Nazionale Trasporti, sia sul ferro che sulla gomma".

"È stata proprio questa amministrazione, che aveva ereditato una situazione difficilissima dalla precedente, con debiti enormi verso i gestori dei servizi, ad avviare un vero e proprio cambio di passo – ribadisce - , assicurando al TPL tutte le risorse necessarie".

Infine, "il focus segnala alcuni investimenti per «cambiare la mobilità al 2030», cominciando da interventi per «rilanciare il servizio sulle linee regionali esistenti», che in Umbria passa per la rete Perugia-Foligno-Terni, su cui viene indicato l'intervento del raddoppio selettivo della Foligno Terontola, con la realizzazione prioritaria della stazione Aeroporto a Collestrada, l'adeguamento dello spostamento della stazione di Ellera, conformemente alle previsioni del nuovo Piano Regionale dei Trasporti che stiamo elaborando, e la sistemazione a Piano Regolatore generale della stazione di Assisi, con velocizzazione delle manovre di ingresso, uscita ed attraversamento dei treni. L'obiettivo per il 2030 dovrebbe essere quello di garantire, per le tratte urbane, una frequenza di treni ogni 30 minuti tra Assisi ed Ellera e ogni 60 minuti per la tratta Firenze-Terni".

Sul fronte della riapertura delle linee in Umbria "viene indicata l'intera ex Fcu Terni-Sansepolcro, su cui entro il 2026, scadenza del PNRR, dovrebbe essere garantito il passaggio di un treno ogni 30 minuti. Ci sono poi gli interventi di potenziamento della rete: il più leggero è quello da 36 milioni di euro, già finanziato, per velocizzare la Roma-Ancona sulla cui tratta marchigiana gli investimenti di raddoppio in corso, dovuti alla disponibilità di progetti esecutivi cantierabili da anni, consentono vantaggi per tutti i fruitori di quella linea, anche quindi per gli umbri. Un quadro – evidenzia l'assessore - in conclusione molto più dinamico di quello che si vorrebbe far apparire".

"Quanto alla Filt Cgil, che riprende in peius la relazione di Legambiente, appare stantio – conclude Melasecche - l'attacco agli investimenti sull'aeroporto San Francesco dimostrando di saper guardare solo indietro; con il quinto sciopero indetto per il 13 marzo, in aggiunta a tutti quelli indetti a livello nazionale, dimostra di voler andare sempre e solo all'attacco alla disperata, senza idee né capacità di interlocuzione seria con le istituzioni".


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