(UNWEB) - Perugia, – Sindaci, amministratori, comitati di tutela, associazioni e imprese del settore insieme per discutere della legge "Misure urgenti per la transizione ecologica e la tutela del paesaggio umbro" e proporre miglioramenti del testo, alcuni dei quali sono già stati recepiti.
Questo lo spirito del percorso di sei tappe (Perugia, Terni, Orvieto, Foligno, Norcia e Città di Castello) con il quale l'assessore regionale all'ambiente Thomas De Luca ha portato sui territori la proposta di legge preadottata in Giunta regionale lo scorso 8 maggio per l'individuazione delle aree indonee per l'installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile. Un percorso che si è chiuso con grande successo di adesione e partecipazione con la tappa di Città di Castello, aprendo ora alla seconda fase che porterà all'adozione della legge.
La proposta di legge è basata su due pilastri: l'autonomia energetica per raggiungere l'obiettivo di 1.756 Mwp entro il 2030 e al contempo la tutela dell'identità del paesaggio umbro. Tanti i feedback raccolti durante gli incontri pubblici, che si sono svolti nelle sale digipass regionali. Non sono mancati momenti di confronto anche acceso, come nello spirito sempre improntato all'ascolto e alla partecipazione che sin dal primo giorno ha caratterizzato il lavoro di stesura della proposta di legge.
Sollecitazioni sono arrivate sulla necessità di migliorare la qualità progettuale delle proposte d'impianto, con la richiesta di requisiti minimi, così come sui vincoli e sulle fasce di rispetto dei beni sottoposti a tutela nel caso di impianti di grandi dimensioni.
Condivisione, confronto e sintesi che proseguiranno ora con l'invio del testo, migliorato in base alle istanze che sono state recepite, per la discussione al CAL prima del successivo passaggio in Giunta e l'auspicio dell'approvazione della legge in Consiglio regionale entro l'estate.
La sentenza del Tar Lazio in merito al Dm Ambiente 21 giugno 2024 sulle Aree Idonee per l'installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile annulla di fatto parti sostanziali delle linee guida varate dal ministero per l'Ambiente un anno fa, chiedendone la riformulazione entro 60 giorni. "Questo fatto non può diventare la causa di una paralisi generalizzata – ha ribadito l'assessore Thomas De Luca, anche durante questa serie di incontri pubblici - rispettiamo le sentenze, ma la politica ha l'obbligo di assumersi le proprie responsabilità. Per questo, a valle del percorso partecipativo, adatteremo il nostro testo al giudizio del Tar e andremo avanti consegnando all'Assemblea legislativa il disegno di legge".
"Le sentenze vanno rispettate - prosegue De Luca - eppure non posso che constatare che attendere altri 60 giorni almeno per avere chiarezza da parte del Governo vuol dire paralizzare nuovamente il Paese ed anche la nostra regione. Ancora una volta a farne le spese saranno le energie rinnovabili a favore delle fossili. Noi non rimaniamo fermi. Continuiamo ad andare avanti sulla nostra strada, adattando la nostra legge al quadro delineato dalla sentenza. #EnergiaUmbra, come viene ribattezzata la legge, vuole essere la risposta della Regione per garantire transizione, indipendenza e autonomia energetica anche nelle aree interne, in pieno cratere del sisma 2016, sempre nella tutela del nostro paesaggio e dell'identità umbra. Questa è la direzione attraverso cui portare l'Umbria al 100% di sostenibilità".