(UNWEB) "La Regione potrebbe risparmiare agli umbri l'impennata delle tasse, ma l'esecutivo e l'intera maggioranza di centrosinistra considerano questa opzione fuori discussione. Lo hanno dimostrato giovedì scorso, quando, in occasione del consiglio regionale, hanno respinto la proposta di inserimento all'ordine del giorno della mozione proposta dall'opposizione.
Con discreto allarmismo, lo scorso aprile, la regione Umbria rappresentava un quadro di fantomatici 'buchi' e 'ammanchi' nei bilanci della sanità, successivamente risultati inesistenti, per giustificare una manovra fiscale che pesa sulle tasche dei cittadini per ben 184 milioni di euro. Questa la cifra degli aumenti di addizionale Irpef e Irap, introdotti dalla Giunta Proietti, sulla base di quello che si è rivelato solo un vero e proprio abbaglio. Rispetto a un disavanzo in sanità di 243 milioni di euro stimato, quello reale è risultato di appena 34 milioni. Un errore di calcolo, dettato da un metodo di valutazione non corretto, come successivamente ha avuto modo di evidenziare la Corte dei conti: lo scostamento apparente era infatti frutto di un'analisi che non comprendeva i risultati positivi della gestione sanitaria accentrata.
Oggi che, peraltro, alla luce della sentenza n.150 della Corte Costituzionale, l'accantonamento prudenziale di 14,2 milioni di euro, effettuato dalla Giunta Tesei, torna nella disponibilità del bilancio sanitario regionale, tenuto conto che nello stesso documento contabile possono essere iscritte anche le somme derivanti dal Payback dispositivi medici per la maggior parte già riscosse, sarebbe doveroso ammettere lo sbaglio e ritirare quella manovra per il bene delle famiglie umbre. Tuttavia la maggioranza, col voto di giovedì in aula, dimostra ancora una volta di non volerne neppure discutere.
Un'occasione persa, cara Proietti, tanto più dato che la totale chiusura sull'argomento è calata in un contesto nazionale, guidato dal centrodestra di Giorgia Meloni, che garantisce un aumento di 6,4 miliardi del Fondo Sanitario Nazionale nel 2026 e che, in sede di manovra di bilancio, ha promosso il taglio dell'Irpef di 2 punti percentuali, dal 35 al 33%, per i redditi tra 28mila e 50mila euro. Il Governo nazionale mostra attenzione per quel ceto medio che voi invece andate ad affossare, mostrandovi indisponibili a rivalutare i profili relativi alla vostra manovra fiscale, che avrà ripercussioni negative su famiglie e imprese. All'esecutivo Regionale concederemo in questo senso un'ulteriore opportunità: la stessa mozione sarà iscritta all'ordine del giorno del prossimo consiglio utile, così se ne discuterà in aula".
Oggi che, peraltro, alla luce della sentenza n.150 della Corte Costituzionale, l'accantonamento prudenziale di 14,2 milioni di euro, effettuato dalla Giunta Tesei, torna nella disponibilità del bilancio sanitario regionale, tenuto conto che nello stesso documento contabile possono essere iscritte anche le somme derivanti dal Payback dispositivi medici per la maggior parte già riscosse, sarebbe doveroso ammettere lo sbaglio e ritirare quella manovra per il bene delle famiglie umbre. Tuttavia la maggioranza, col voto di giovedì in aula, dimostra ancora una volta di non volerne neppure discutere.
Un'occasione persa, cara Proietti, tanto più dato che la totale chiusura sull'argomento è calata in un contesto nazionale, guidato dal centrodestra di Giorgia Meloni, che garantisce un aumento di 6,4 miliardi del Fondo Sanitario Nazionale nel 2026 e che, in sede di manovra di bilancio, ha promosso il taglio dell'Irpef di 2 punti percentuali, dal 35 al 33%, per i redditi tra 28mila e 50mila euro. Il Governo nazionale mostra attenzione per quel ceto medio che voi invece andate ad affossare, mostrandovi indisponibili a rivalutare i profili relativi alla vostra manovra fiscale, che avrà ripercussioni negative su famiglie e imprese. All'esecutivo Regionale concederemo in questo senso un'ulteriore opportunità: la stessa mozione sarà iscritta all'ordine del giorno del prossimo consiglio utile, così se ne discuterà in aula".
Cos'm in una nota, Eleonora Pace, Consigliere Regionale, Capogruppo Fratelli d'Italia Regione Umbria


