(UNWEB) – Perugia, - Questa mattina la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha fatto visita alle ospiti della residenza protetta Opere Pie Donini di Perugia, che accoglie signore anziane con diverso grado di non autosufficienza, alle quali rivolge assistenza socio-sanitaria individualizzata e conforto spirituale. La presidente ha visitato l'intera struttura, ha dialogato con il presidente del consiglio di amministrazione, Pier Giorgio Lignani, ha ascoltato le operatrici e si è intrattenuta con le ospiti, che l'hanno accolta con grande calore.
"Questa residenza rappresenta una delle eccellenze del nostro sistema socio-sanitario umbro, dove la professionalità si unisce alla dedizione e alla solidarietà – ha dichiarato la presidente Proietti - Le strutture come la vostra - ha spiegato - sono parte integrante del Piano sociosanitario regionale che stiamo elaborando: attraverso una mappa dettagliata dell'Umbria stiamo raccogliendo tutte le realtà accreditate e convenzionate, come residenze protette e servite, per avere una visione completa del sistema. Questa mappatura ci consente di conoscere meglio i bisogni del territorio e di programmare interventi mirati. L'obiettivo è garantire una distribuzione più equilibrata dei servizi e ampliare i posti in convenzione dove le strutture lo permettono, valorizzando la qualità e la professionalità che già esprimono".
"Vogliamo mantenere un equilibrio solido tra pubblico e privato sociale – ha detto in conclusione la Presidente – con un pubblico che pianifica e finanzia e un privato che sostiene e collabora, nel pieno rispetto delle regole. Solo così possiamo continuare a costruire un sistema sociosanitario umbro capace di rispondere ai bisogni delle persone con efficienza, equità e umanità. Oggi sono qui anche per il legame che unisce questa struttura a Palazzo Donini, sede della Regione". L'istituto Opere Pie Donini è nato grazie alla cospicua donazione della nobildonna perugina Laura Donini Montesperelli, deceduta il 5 aprile 1854 e che, con disposizione testamentaria, destinò il suo patrimonio all'assistenza di giovani orfane in stato di bisogno e per la creazione di uno stabilimento di ricovero per le "povere donne croniche della città e più specialmente di condizione civile".


