Il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Marco Squarta punta il dito sul Governo Renzi che avrebbe previsto, per la sola provincia di Perugia, di alzare il tetto del numero dei profughi da ospitare a 1546 unità, quasi 400 in più rispetto al 2015. Squarta, per questo, si dice “preoccupato” per una scelta “irragionevole” perché “non tiene lontanamente conto della situazione di crescente povertà che stanno vivendo sempre più famiglie umbre, realtà sottolineata qualche giorno fa in una una relazione illustrativa della Caritas di Terni”.
(ASI) Perugia, - “Il primo regalo del 2016 del Governo Renzi per l'Umbria è l'arrivo di ulteriori, quasi 400 profughi in più previsti per la provincia di Perugia, portando così il nuovo tetto a 1546 unità”. Così il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Marco Squarta si dice “preoccupato” per una scelta “irragionevole” perché “non tiene lontanamente conto della situazione di crescente povertà che stanno vivendo sempre più famiglie umbre, realtà sottolineata qualche giorno fa in una una relazione illustrativa della Caritas di Terni”.
Squarta precisa che la scelta governativa di aumentare il numero di profughi che l'Umbria dovrà ospitare, rappresenta “una operazione che prevede un costo di quasi 13 milioni di euro. Risorse necessarie per garantire loro vitto e alloggio, gestione amministrativa, igiene e sanità, vestiario, un pocket money fino a 7,5 euro giornalieri, 15 euro di ricarica telefonica all'ingresso, servizi per il trasporto e per l'integrazione. Si tratta – aggiunge - di destinare risorse verso soggetti che per lo più risulteranno clandestini. Non dimentichiamo infatti che soltanto uno su quattro dei richiedenti asilo ha le condizioni giuste per potersi definire rifugiato politico. Gli altri vengono classificati come clandestini”.
Per Squarta, dunque, “non si può continuare a destinare risorse preziose verso l'immigrazione clandestina a fronte di una situazione drammatica che sta attanagliando sempre più famiglie umbre, in molti casi chiamate a decidere se pagare l'affitto o fare la spesa per mangiare. È ora che la Regione pensi di più ed in maniera concreta e reale alle molteplici criticità economiche, finanziarie e sociali con le quali ogni giorno fanno i conti, oltre alle famiglie, i giovani, gli anziani, cinquantenni che perdono il lavoro, ma anche imprenditori, commercianti, artigiani”.