L'Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto con 8 sì (M5S, Liste civiche e centrodestra), 8 no (Pd, Ser), 3 astensioni (Smacchi, Barberini, Porzi – Pd), assenti Brega e Guasticchi (Pd), la risoluzione del Movimento 5 Stelle che chiedeva alla presidente della Giunta regionale di “sospendere temporaneamente Walter Orlandi dal proprio incarico di direttore regionale della sanità”.
(ASI) Perugia, – L'Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto con 8 sì (M5S, Liste civiche e centrodestra), 8 no (Pd, Ser), 3 astensioni (Smacchi, Barberini, Porzi – Pd), assenti Brega e Guasticchi (Pd), la risoluzione del Movimento 5 Stelle che chiedeva alla presidente della Giunta regionale di “sospendere temporaneamente Walter Orlandi dal proprio incarico di direttore regionale della sanità”.
LA PROPOSTA DI RISOLUZIONE. Andrea Liberati (M5S) ha spiegato che il documento mira a “fare chiarezza sulle criticità relative alla nomina di Walter Orlandi, che ricopre incarichi apicali nella sanità da due decenni, quale direttore regionale della sanità. Il tentativo di bloccare la proposta di risoluzione da parte della presidenza non è andato in porto, dato che ci sono già dei precedenti. E dunque possiamo chiedere conto dei, pur modesti, contributi elettorali che Orlandi ha versato alla presidente Marini durante la campagna per le regionali. Questo nonostante la presidente abbia sottoscritto il 'Codice etico per la buona politica' sul conflitto di interessi e sui finanziamenti da parte di privati che abbiano rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione”.
IL DIBATTITO.
RAFFAELE NEVI (FI) ha annunciato il proprio voto favorevole al documento: “se il consigliere Rometti crede a quello che dice, dovrebbe indignarsi, dato che ci sono molti dirigenti che fanno politica attiva nei partiti. La cosa peggiore non sono i 50 euro di contributo per la campagna elettorale, il punto è che durante la campagna elettorale i medici venivano invitati a partecipare alle cene per farsi vedere da Orlandi. In questa Regione c'era un direttore generale che invitata i candidati ai concorsi ad andare a votare alle primarie per votare la Marini. Un dirigente deve essere lontano dalla politica, collaborare con chi governa, fare solo in modo che la linea politica del presidente sia attuata, senza condizionarne l'attività. Queste sono cose gravissime, non tanto per la Carta di Pisa, ma perché un direttore generale non deve andare alle cene elettorali. Ne va della qualità della pubblica amministrazione. Si tratta di una questione centrale, di un principio che abbiamo espresso anche nella nostra risoluzione”.
ANDREA SMACCHI (Pd) ha annunciato l'astensione dicendo di “condividere i principi contenuti nel documento. Quando la presidente Marini ci invita a far riprendere alla politica il ruolo che le spetta parliamo di questo. Si dovrebbe lasciare la gestione a chi la deve fare. Non siamo per direttori che si espongono elettoralmente. Siamo per l'autonomia, l'indipendenza e la trasparenza di cui parlava la presidente Marini. Si può uscire da questo confronto in maggioranza non con le prove di forza ma con la collaborazione di tutti. Il compito principale spetta al 'regista'. Se il problema era solo Orlandi. Se la politica pensa di fare solo gestione c'è il rischio che il cammino di cui parlava la presidente possa interrompersi”.
CLAUDIO RICCI (Rp) ha spiegato il motivo della propria astensione sulla risoluzione precedente, relativa alla nomina di direttore dell'azienda ospedaliera di Terni, che sarebbe indagato. Rispetto al sostegno elettorale di Orlandi alla presidente Marini, Ricci ha spiegato di ritenerlo “inopportuno, dato che chi ricopre ruoli dirigenziali ha il dovere di atteggiarsi in modo ineccepibile. Negli ultimi anni la continuità di governo ha determinato un abbassamento del livello di guardia, con la convinzione che tutto si può fare”.