(ASI) Perugia – L’istruzione è il pilastro su cui si fonda la crescita e la maturazione non solo culturale degli individui, ma di tutta la sfera psichica nel suo complesso.
Di conseguenza, un buon livello d’istruzione rappresenta uno dei determinanti di salute della popolazione: si basa su questo presupposto il protocollo d’intesa tra la Regione Umbria e l’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria per la realizzazione di iniziative condivise volte alla promozione della salute della popolazione scolastica, il cui schema è stato approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini. Il documento, che presto sarà siglato dalle parti e reso operativo attraverso la realizzazione nelle scuole del progetto “Forte chi legge”, rientra tra le iniziative della Regione Umbria per promuovere la salute come bene collettivo, partendo dalla sensibilizzazione della popolazione scolastica.
“Il Piano regionale di prevenzione - ha spiegato l’assessore Barberini - in linea con le indicazioni del piano nazionale, ha previsto vari progetti dedicati agli studenti nella convinzione che proprio la scuola sia un luogo privilegiato per promuovere una crescita responsabile e consapevole delle giovani generazioni spingendole ad adottare uno stile di vita sano”.
Barberini ha quindi spiegato che, a partire dal 2011, la Regione ha aderito al programma nazionale “Guadagnare salute” che ha introdotto un grande cambiamento nelle strategie di prevenzione in quanto adotta un approccio di promozione della salute attraverso azioni preventive che competono da una parte alla collettività e altre la cui responsabilità è dei singoli individui: “Il programma propone di affrontare in maniera integrata il contrasto ai principali fattori di rischio per le malattie cronico-degenerative, alimentazione non adeguata, inattività fisica, abuso di alcool e fumo, e rappresenta un modello importante per lo sviluppo di azioni efficaci per la prevenzione; inoltre, si fonda sul principio della intersettorialità, in quanto la salute dei cittadini non può essere perseguita dal solo sistema sanitario, ma deve rappresentare un obiettivo di tutte le politiche delle istituzioni visto che gli stili di vita e quindi le condizioni di salute, sono condizionati, sia in senso positivo che in negativo e fin dai primi anni di vita, da determinanti culturali, ambientali, sociali ed economici, oltre che dalle capacità personali”.
“Le scelte salutari sono quindi - ha aggiunto l’assessore - compito di diversi soggetti, tra cui il Servizio Sanitario, la Scuola, Enti Locali, Aziende, Associazioni di cittadini e di lavoratori che, in base al proprio mandato istituzionale, all’interesse o alla specifica competenza, riconoscono come obiettivo comune il benessere dei cittadini e possono contribuire a tal fine costruendo alleanze e mettendo in rete sistemi, competenze, responsabilità specifiche e risorse”.
Barberini ha quindi reso noto che il Piano regionale di prevenzione 2014/2018 nei Programmi “Vita da sani” e “Impariamo a resistere”, ha sottolineato in diversi progetti che il “setting” scolastico è uno dei luoghi privilegiati dove promuovere la crescita responsabile e consapevole delle giovani generazioni attraverso la formazione congiunta e la collaborazione degli operatori sanitari delle Reti aziendali della promozione della salute e dei docenti delle Scuole diverso ordine e grado.
Sulla scia del protocollo d’intesa “Per la tutela del diritto alla salute, allo studio e all’inclusione”, sottoscritto nel 2015 tra Ministero dell’Istruzione e Ministero della Salute per mettere in campo iniziative di promozione della salute rivolte agli studenti di ogni ordine e grado di istruzione e favorire attività di formazione congiunta tra personale scolastico e sanitario, la Regione Umbria ha avviato una stretta collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per la promozione di corretti stili di vita, prevenzione delle dipendenze da sostanze d’abuso e delle dipendenze comportamentali, promozione dell’attività fisica e della sana nutrizione in tutte le scuole primarie dell’Umbria, per la formazione in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Il nuovo documento che si andrà a siglare - ha detto l’assessore Barberini - parte dal presupposto che tra gli interventi significativi messi in atto per lo sviluppo negli studenti di competenze e capacità adeguate alle future scelte di vita, di promozione della salute e del benessere dell’individuo a partire dalla prima infanzia, è da considerare fondamentale la spinta verso la lettura che ha come fine ultimo la promozione culturale ad ampio raggio delle giovani generazioni. Infatti, è dimostrato che l’acquisirne di idonee abilità di lettura durante l’infanzia e l’adolescenza costituisce una delle basi per il pieno sviluppo dell’individuo in quanto la competenza della lettura è infatti uno dei principali mezzi dell’apprendere che conduce al benessere ed è un processo continuo che si potenzia durante tutto l’arco della vita”.
Questo processo in apparenza scontato - ha riferito Barberini - in realtà non trova un riscontro in quanto, purtroppo, nella media dei Paesi europei, non meno di un quindicenne su cinque possiede competenze di lettura molto scarse e i ragazzi che lasciano la scuola senza la capacità di comprendere adeguatamente i testi scritti, compresi quelli di livello elementare, non sono soltanto a rischio grave di esclusione dal mercato del lavoro, ma sono di fatto anche esclusi da ogni possibilità di apprendimento ulteriore.
Secondo i dati Istat in Italia dal 2012 al 2013 la percentuale di “lettori” tra i giovani di 15-17 anni in un anno sono passati dal 59,8 al 50,6%. In Umbria poi, nel 2014, risulta che solo il 39% delle persone legge almeno un libro all’anno, mentre in Italia la media è del 41%. Per contrastare il fenomeno la Regione Umbria ha messo in campo varie azioni, ha promosso la nascita della Rete regionale delle biblioteche “Nati per leggere” e realizzato il progetto “Leggere fa bene alla salute”, con il coinvolgimento per la prima volta, di tre Servizi regionali in stretta collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) sezione Umbria, l’Associazione Culturale Pediatri (ACP) Umbria e l’Ufficio Scolastico Regionale. Infine, con il progetto “in Vitro”, è stata attivata una stretta collaborazione tra gli Assessorati regionali alla Cultura, Istruzione, Politiche sociali e Salute, anche al fine di attivare ulteriori collaborazioni, mediante accordi o protocolli di intesa, con soggetti esterni, in particolare con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria”.
“Il progetto ‘Forte chi legge! Diversi modi di leggere per il benessere degli adolescenti’, inserito nell’ambito del programma Impariamo a resistere del Piano regionale Prevenzione 2014-2018, ideato dal Servizio Musei e Soprintendenza ai beni librari in sinergia con il Servizio Prevenzione, Sanità veterinaria e Sicurezza alimentare - ha concluso Barberini - si pone in continuità con il progetto ‘Leggere fa bene alla salute’ e con il progetto ‘In Vitro’ e punta a sviluppare la ‘reading literacy’ negli adolescenti quale competenza trasversale per la crescita dell’autonomia, dell’autostima e della prosocialità, per sviluppare processi di crescita personali e sociali e migliorare le performance scolastiche”.