(ASI)“Il governo non soffochi i segni di vivacità che provengono dal nostro sistema universitario e consenta una rapida discussione in Aula della nostra proposta di legge sulla istituzione di una no tax area per le fasce in maggiori difficoltà economiche.
Proposta ieri rimandata in commissione, dove speriamo non muoia”.
Così il deputato umbro Filippo Gallinella commenta il rinvio in commissione della proposta 5stelle relativa all’abbassamento delle tasse universitarie per gli studenti appartenenti alle fasce di reddito medio-basse e all’istituzione di una no tax area per le fasce in maggiori difficoltà economiche. Proposta sottoposta nei mesi scorsi al vaglio degli studenti con la petizione promossa attraverso “l’Unitour 5stelle” che ha toccato i maggiori atenei nazionali.
“A più di due anni dall’inizio dei lavori sulla nostra proposta di legge in commissione Cultura della Camera, non è stato compiuto nessun sostanziale passo in avanti – nota con amarezza l’Onorevole Gallinella – ieri, 19 luglio, abbiamo assistito all’ennesimo stop. Inaccettabile visto lo stato di difficoltà enorme in cui sono stati condotti i nostri atenei. Basti solo pensare che rispetto al Pil l’Italia destina al sostentamento del sistema universitario lo 0,4% a fronte dello 0,73% della Spagna, dello 0,98% della Germania, dello 0,99% della Francia. Nonostante ciò, vi sono ancora nel nostro Paese segni di vivacità. Penso, per esempio, all’Ateneo di Perugia che nonostante un preoccupante andamento nazionale che vede in calo le immatricolazioni dall’anno accademico 2013-14, ha visto crescere progressivamente il numero degli studenti iscritti al primo anno, invertendo una tendenza negativa che durava da troppo tempo. Se nell’anno accademico 2013 – 2014 lo Studium di Perugia ha registrato 5655 nuovi iscritti, nell’anno accademico 2014-15 è salito a 5859 per raggiungere nell’anno accademico 2015-16, a iscrizioni non ancora chiuse, i 6063 nuovi iscritti. Questi risultati positivi vanno rafforzati per favorire una Università basata sul merito e non sul censo. Rivolgo pertanto un appello alle istituzioni locali, regionali e comunali, affinché facciano pressioni sul governo per rimettere al centro dell’agenda politica il caso università. La gravità della situazione è tale che richiede l’impegno di tutti”.