Il consigliere regionale Claudio Ricci (Rp) annuncia la presentazione di un'interrogazione con la quale chiede alla Giunta “di attivarsi per avere in Umbria le nuove rotte Ryanair 2017”. Per Ricci occorre “consolidare la presenza di Ryanair nella nostra Regione quale catalizzatore di flussi turistici e di servizi in grado di attrarre investimenti e opportunità”.


(ASI) Perugia, 18 agosto 2016 – “Attivarsi per avere in Umbria le nuove rotte Ryanair 2017”. È quanto dichiara il consigliere regionale Claudio Ricci (Ricci presidente) che annuncia la presentazione di un'interrogazione con la quale intende chiedere alla Giunta “quali sono le azioni operative che si intendono attivare, in tempi rapidi, nei riguardi del Governo italiano e di Ryanair, affinché alcune linee aeree vengano riattivate all'aeroporto internazionale dell'Umbria - Perugia San Francesco d'Assisi”.
Ricci, inoltre, si domanda se, “proprio in assonanza con questo piano di investimenti Ryanair in Italia del valore di un miliardo di dollari e capace di creare 2.250 nuovi posti di lavoro, si intende consolidare, con accordi convenzionali, la presenza di Ryanair in Umbria quale catalizzatore di flussi turistici e, più in generale, di servizi in grado di attrarre investimenti e opportunità socio economiche. Obiettivo, questo, da raggiungere con adeguati co-finanziamenti della Regione Umbria e collezionando risorse di altra natura come quelle di istituzioni comunali, associazioni di categoria, fondazioni e soggetti privati”.
Ricci sottolinea che “la compagnia aerea Ryanair ha comunicato, per il 2017 la strategia di dotarsi di 10 nuovi aeromobili in grado di sviluppare 44 nuove rotte, di cui il 50 per cento con base Roma e Milano e il restante destinato agli aeroporti regionali per lo sviluppo economico e turistico. Questo piano di investimenti, che punta a sviluppare in Italia 35 milioni di movimenti passeggeri, è correlato all'eliminazione, dal mese di settembre, della tassa di 2,5 euro a passeggero da parte del Governo che, anche in Umbria, aveva portato alla cessazione di alcune linee aree all'aeroporto internazionale dell'Umbria, con l'incisiva riduzione di servizi e movimenti complessivi annuali”.


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