Caserta0410202Indisponibili

Non saranno della partita Negro, Favalli e Lunghi che è rientrato ma penso di non doverlo rischiare.

 

Che partita sarà

Mi aspetto una partita difficile, immagino che l’Imolese verrà a Perugia aspettandoci e cercando di ripartire, anche se non escludo che poi in campo sarà tutta un’altra cosa da quella che io prevedo. Potrà essere una difficoltà anche il campo pesante. Noi, pur avendo fatto prestazioni buone nelle ultime gare, puntiamo ai tre punti che mancano da qualche settimana. Dobbiamo essere più cattivi, credere di più nel volere il risultato. Nelle ultime gare siamo stati poco cattivi in alcune situazioni, anche la volontà, la determinazione e l’impegno non sono mai mancati.  

L’assetto tattico

Dal punto di vista tattico, mi piace pensare a diverse soluzioni, cercare di prevedere le difficoltà di una partita perché se trovi squadra che si chiude devi curare certi aspetti, se invece l’avversario gioca a viso aperto, devi pensare altre soluzioni. Dobbiamo essere pronti e bravi a leggere la partita, e a trovare le soluzioni di gioco in base a quello che succede. Il 3/5/2 con certi giocatori ti porta a fare certe cose, mentre con altri giocatori devi fare altro. Noi stiamo provando diverse soluzioni, sia come che interpreti che come assetto di gioco.

Le difficoltà con le squadre che si chiudono

Le difficoltà che abbiamo incontrato finora contro avversari che si chiudevano sotto la linea della palla, sono le stesse che incontrano tutte le squadre in quella situazione. Certamente, se l’avversario se la gioca a viso aperto, noi abbiamo giocatori bravi ed è più facile impostare il nostro gioco. Noi dobbiamo essere bravi, se troviamo una  squadra che si chiude, a non ingolfarci al centro, dove ci sono molti avversari, ma a  cercare l’uno contro uno sulle fasce per creare superiorità e poi finalizzare. E quando gli avversari si abbassano, come il  sud Tirol nel secondo tempo, dobbiamo essere bravi a non far ripartire gli avversari in contropiede.

Condizione fisica ok

La squadra sta bene dal punto di vista fisico. Poi, certo, in qualche partita ci può stare un po’ di  stanchezza in qualche giocatore, specie quando siamo stati costretti dalle tante  assenze a far giocare a qualcuno tre partite in una settimana. Io non farò richiami di preparazione nella pausa, perché non  credo alla preparazione sul fondo che si faceva una volta, con i cicili e macrocicli. Credo, invece, nel lavoro settimanale finalizzato ad una singola partita, anche perché se ottieni un risultato positivo, questo ti fa lavorare meglio e ti fa sentire meno la stanchezza. Noi stiamo lavorando bene durante la settimana e la squadra sta bene fisicamente. Poi, se come a Bolzano spingi molto durante la partita, nel finale è normale che tiri un po’ il fiato. Ma ripeto, ora stiamo bene fisicamente e pensiamo non al ciclo delle quattro partite che mancano alla sosta, ma solo ad una partita per volta.

Leonardo Cenci un esempio

Ieri abbiamo potuto assistere all’evento in ricordo di Leonardo Cenci e della sua associazione “Avanti tutta”.  È una storia toccante quella di Leonardo. Ha dimostrato coraggio, forza, voglia e  determinazione per coronare il suo sogno di fare la maratona. Questo deve essere un segnale importante per tutti noi, per me allenatore e per i ragazzi. Io conosco  le sofferenze della malattia per averla vissuta con mio padre. I video che abbiamo visto ieri son stati toccanti, le parole del papà di Leonardo son state belle. Noi che siamo fortunati perché facciamo il lavoro secondo me più bello, dobbiamo regalare un sorriso a tutti.

Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia


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