SET 2318esultanzaTG(UNWEB) Far dimenticare la sconfitta contro la Reggina di giovedì scorso, derubricandola a serata negativa, semplicemente sfortunata, da riscattare, però, immediatamente, con una buona gara contro la Spal. E, nel contempo, non allontanarsi dalla zona play off.

Aveva questi, importanti obiettivi la missione del Perugia al “Paolo Mazza” di Ferrara. E gli obiettivi sono stati raggiunti, oltre ogni ottimistica previsione. Una vittoria meritata e una prestazione quasi impeccabile, il quasi si capisce senza bisogno di altre spiegazione, andando più avanti. C’è subito il segnale che si tratti di una giornata favorevole quando il pallone, al 3’, è andato a sbattere contro il palo della porta di Chichizola. È successo in avvio quando c’era una leggera prevalenza territoriale della Spal che cercava il gol con una certa insistenza, peraltro confermando quello che era sempre stato il suo atteggiamento casalingo, con l’attacco più prolifico del campionato. Il Perugia, a differenza di altre occasioni, replicava rendendosi, però, più pericoloso del solito e al 18’ addirittura riusciva a passare in vantaggio: dalla bandierina Burrai centellinava per la testa di Curado che mandava la palla fuori dalla portata di Seculin. Il vantaggio era meritato ma durava poco perché dopo qualche minuto, al 26’, c’era una amnesia della difesa biancorossa che si dimenticava di Mancosu che solo, davanti alla porta, non aveva alcuna difficoltà a girare di testa nell’angolo alto alla destra di Chichizola, impossibilitato ad intervenire (1-1). Dopo 8 turni il Perugia perdeva l’imbattibilità della difesa in trasferta. La partita scorreva veloce e piacevole, a tratti anche interessante con due squadre che si davano battaglia a viso aperto e che, seppure con un sostanziale equilibrio, puntavano alla vittoria. Al 39’ l’arbitro rilevava un fallo di Rosi su l’ex Melchiorri e concedeva il calcio di rigore. Dal dischetto Mancosu si faceva parare il pallone da Chichizola. Un altro segnale decisamente positivo. Positivo e decisamente nuovo era anche il fatto che il Perugia ogniqualvolta che si presentava l’occasione cercava di sfruttarla con una certa pericolosità nell’area dei biancazzurri. Di testa, di piedi, Seculin rischiava sempre di capitolare, ma non succedeva perché la concretezza in attacco dei grifoni deve ancora venire. E sarebbe stato veramente grave, perdere due punti, pur dominando la gara, perché nell’ultima mezzora, dopo un gol della Spal annullato per fuorigioco, il Perugia ha preso in mano le redini del gioco collezionando ancora occasioni favorevoli fallite in maniera maldestra. Le più clamorose al 72’ con De Luca che aveva preso il posto di Murano e tre minuti dopo da Kouan, a suo volta subentrato a Santoro, che solo davanti alla porta, di testa, ha mandato alto sopra la traversa. Le azioni del Perugia erano ripetute, continue, martellanti, la Spal non sapeva come arginare l’incedere martellante dei giocatori in maglia rossa. La svolta della partita arrivava all’86’ quando Rosi, spintosi in attacco, è stato fermato fallosamente e il calcio di rigore, concesso senza indugi dall’arbitro, ha trovato pronto De Luca a realizzare il gol della vittoria. Ancora una volta per segnare e per vincere, però, c’è voluto un difensore e un calcio di rigore. Pazienza. Intanto la sconfitta con la Reggina è diventata solo un brutto ricordo. Ed è arrivata una importante conferma a sollevare comprensibili entusiasmi, il Perugia, quello vero è quello visto a Ferrara, ma anche a Frosinone, a Benevento, a Cremona, a Lecce. È sperabile vedere lo stesso piglio, la stessa organizzazione di gioco, la stessa voglia anche contro il Como sabato prossimo al “Sinigaglia” contro una squadra che oggi ha inflitto, al “Liberati”, la sesta sconfitta alla Ternana.
Fortunato Vinci –www.lidealiberale.com – Agenzia Stampa Italia


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