PgTernana1(ASI) Perugia. Come all’andata vince il Perugia e si rilancia. Come all’andata, partita equilibrata e combattuta, non bella ma intensa. Come all’andata, una decisione arbitrale legittima, l’espulsione di Valjent, rompe gli equilibri e permette al Perugia di provarci con maggior convinzione nel finale, trovando il gol con Prcic, entrato a inizio ripresa al posto di Taddei, su azione innescata da sinistra da Guberti, entrato da poco anche lui.

Prima, per ottanta minuti, un Perugia senza troppe idee, che a fasi alterne ha subìto soffrendo e tenuto l’iniziativa con fraseggi orizzontali troppo lenti e prevedibili per impensierire la difesa avversaria. Priva di Spinazzola alla vigilia e privata di Del Prete per infortunio dopo poco più di mezz’ora, la squadra di Bisoli ha stentato a so infiggere sulle fasce e a trovare profondità. Così, ha dovuto aspettare quasi la mezz’ora della ripresa per fare un tiro in porta (colpo di testa di Ardemagni su cross, guarda caso, di Guberti). Di contro, la Ternana è stata aggressiva sui portatori di palla, ha chiuso tutti gli spazi alla manovra perugina e ha ricercato le ripartenza ogni volta che ha potuto, anche se ha costruito, alla fine, nel primo tempo una sola azione da gol con Ceravolo (21?) innescato da un errore arbitrale (fallo di mani non rilevato di Faletti).

Se nel primo tempo il Perugia ha tenuto botta alla Ternana con cuore e aggressività, la ripresa è sembrata iniziare sotto il segno degli ospiti, ma col passare dei minuti il Perugia ha potuto puntare più sulla qualità di Prcic e Guberti. Dopo l’ingresso dell’ex romanista al posto di Molina, Bisoli ha fatto giocare più vicini Ardemangni e Aguirre e i loro movimenti hanno creato qualche imbarazzo alla difesa ternana: la seconda ammonizione e l’espulsione di Valjent sono scaturite da un’iniziativa in verticale del sudamericano. Sul fronte opposto, l’uscita di Busellato per Zampa ha tolto qualcosa al dinamismo della squadra di Breda, che nel finale ha pagato dazio sul piano atletico. Ma la partita e la vittoria del Perugia non ha tanto spiegazioni di natura tattica. O, almeno, sul piano tattico c’è da registrare un equilibrio a specchio che per tutto l’incontro ha bloccato la costruzione del gioco. La foto ricordo di questo derby sta, piuttosto, nell’agonismo e nel furore sacro con cui i ventidue in campo si sono affrontati, a tratti dandosele senza troppi complimenti. Insomma, un derby battagliato con tutti i mezzi, non per esteti del calcio, eppure avvincente. Il Perugia ha avuto il merito di crederci mentalmente e di provarci quando l’espulsione ha decretato un vantaggio sul campo. Alla fine, il risultato più giusto, a suggello dell’equilibrio visto in campo, sarebbe stato il pari. Ma partite come queste le indirizzano gli episodi e al momento giusto, nel posto giusto, oggi si è trovato Prcic. Con recriminazione amarissima dei ternani e gioia incontenibile sulla sponda perugina. I ragazzi di Bisoli allontanano ora in classifica sia i cugini che la zona calda. Il finale di campionato ora non fa più paura, anche se nessuno rispolvera obiettivi ambiziosi: pura scaramanzia?

Daniele Orlandi-Agenzia Stampa Italia


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