PgNovara001(UNWEB) Perugia. Il Perugia abbaia, ma non morde. Ancora un pareggio al Curi e due punti che rimangono in gola. Contro un Novara tutto dietro la palla e senza pudore nel proporre fin dall’inizio i più consumati giochetti per perdere tempo, la squadra di Bucchi costruisce bene e crea un certo numero di situazioni, ma non la mette dentro.

Mentalmente, qualcosa ancora manca ai biancorossi, che non riescono a mettere la cattiveria giusta al momento giusto per scardinare le difese avversarie chiuse a riccio. Nel primo tempo, il Perugia fa possesso palla e cerca le sue trame aspettando l’occasione giusta. Finché ( per i primi 20-25 minuti) gli uomini di Bucchi riescono a tenere alti i ritmi, la palla arriva con buona continuità in area avversaria, dove però la retroguardia novarese, infarcita di ex, tiene botta. Una sola occasione, in questa fase, con Di Carmine, favorito da un rimpallo su un avversario, ma la cui battuta da pochi metri non riesce a sorprendere Da Costa. Poi, nella seconda parte del tempo, il Novara guadagna qualche metro, il Perugia cala di intensità, e il campo di gioco diventa una specchiera nella quale le due squadre si annullano. Uniche emozioni, un contropiede del Novara concluso da un tiro furori di Sansone e un colpo di testa di Dezi su cross di Guberti, spostato a destra nel finale, troppo morbido per impensierire il portiere piemontese. La ripresa comincia col Perugia che rialza i ritmi e crea un paio di pericoli (Nicastro dal limite, Belmonte di esteta) ma poi il Novara riesce ad anestetizzare il match, anche se gli uomini di Biscaglia non creano praticamente nulla, se non una mischia su corner. Il Perugia accende la luce con Guberti al 24′: delizioso filtrante per Di Carmine che la spara a scheggiare la traversa. Le sostituzioni ( Buonaiuto per Guberti, Bianchi per Nicastro) arrivano al 37′ troppo tardi per cambiare l’abbrivio della gara. Finisce 0-0 e il Perugia rinvia l’appuntamento con la vittoria al Curi, che manca da metà ottobre. La prossima è a Verona, e li ci vorrà una prova da grifoni.

Daniele Orlandi