Procede il recupero del centro storico frutto dell’accordo tra la parrocchia di Villantria e un’azienda privata
Fondamentale il contributo dell’antica confraternita paesana, costituita da sole donne retta da Loreta Mezzasoma
(UNWEB) MAGIONE Un amore a prima vista, o più probabilmente l’intuizione di un buon investimento, sono certamente tra i motivi che hanno spinto la ditta Erre.Gi Srl ad accettare una sfida che in diversi avevano rifiutato: restaurare la chiesa del piccolo borgo di Collesanto di Magione in cambio della cessione delle due abitazioni contigue all’edificio scolastico armai ridotte a ruderi. L’edificio, risalente al XII secolo, con i suoi annessi, è il nucleo più antico del paese. A raccontare la vicenda è Loreta Mezzasoma, una delle persone che più ha creduto in questo progetto facendosi promotrice dell’iniziativa “perché – afferma – amo questo paese dove sono nata e dove ho trascorso tutta la mia vita”.
«La chiusura della chiesa dedicata a San Michele Arcangelo – spiega Loreta – avvenuta circa cinque anni fa a causa di infiltrazioni provenienti dal tetto, ha profondamente colpito la nostra piccola comunità che aveva in quell’edificio il punto di riferimento. Parlando con il parroco, don Idilio Pasquoni, e il sindaco Giacomo Chiodini, vista l’impossibilità di reperire un finanziamento per la manutenzione necessaria, pensammo di cercare una ditta disponibile ad effettuare i lavori in cambio della serie di immobili abbandonati e semidiroccati della parrocchia e di altri enti ecclesiastici (Curia, confraternita del santissimo Rosario ed istituto diocesano di sostentamento del clero)”. “Purtroppo le ditte del territorio che contattammo – ricorda – non trovarono conveniente l’investimento e non se ne fece niente. Il caso volle che una delle case, quella di proprietà della confraternita del santissimo Rosario, fosse acquistata da un privato. La ditta a cui fu dato mandato di eseguire i lavori di ristrutturazione, innamorata di questo piccolo borgo, ha accettato la nostra offerta”.
Il resto è storia di oggi. I lavori, concernenti il restauro del tetto con l’eliminazione dell’attuale solaio e il ripristino del tetto a capanna, stanno procedendo velocemente. Per quello che riguarda gli altri edifici, il progetto prevede la realizzazione di alcuni appartamenti che restituiranno al borgo l’antico complesso oggi notevolmente compromesso. Ma i lavori non riguardano solo il tetto, ci sono gli arredi (quadri, affreschi e altri oggetti sacri conservati ad Antria in attesa della riapertura) da restaurare ed è ancora Loreta a dare fattive idee: «da sempre – racconta – le donne di Collesanto, al momento della prima comunione, si iscrivevano alla confraternita del santissimo Rosario pagando una piccola quota”. Tradizione che Loreta ha continuato fino ad oggi. Questo piccolo “tesoretto” verrà utilizzato per fare quei lavori utili a ripristinare gli arredamenti interni della chiesa. La ristrutturazione di questa serie di immobili, che rappresentano di fatto il cuore del paese, è coincisa con l’interesse tutto pubblico di sistemare l’ormai vecchio sistema fognario ed acquedottistico del borgo; incatramare la strada e interrare i cavi volanti di luce e telefono. Lavori già effettuati grazie al contributo di Umbra Acque e all’Amministrazione comunale.