Antonio Lanuti1(ASI) Perugia - Antonio Lanuti è stato riconfermato, anche per il prossimo biennio, alla Presidenza del Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato nella regione dell'Umbria (in sigla Coge), l'organismo che, per l'attuazione dell'art. 15 della Legge quadro sul Volontariato (L. 266/91) amministra per un biennio le risorse che confluiscono, da parte delle Fondazioni di origine bancaria, sul fondo speciale della Regione Umbria e che sono destinate al sostegno ed alla qualificazione del volontariato umbro attraverso i servizi e le attività gratuitamente prestati e svolte da parte dei Centri di Servizio istituiti nella regione.


Su proposta della Vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, i componenti del Comitato hanno unanimemente scelto di riconfermare Lanuti quale Presidente del "Coge" ritenendo necessario "che, in un momento così delicato, caratterizzato dai gravi effetti della perdurante crisi dalla incertezza sul futuro del sistema di supporto al volontariato introdotto dalla L. 266 del 1991, la guida del Comitato possa continuare a incentrarsi sull'impiego e l'esperienza del Presidente uscente, maturata anche grazie al ruolo di componente della Consulta nazionale dei Comitato di Gestione ricoperto da Lanuti".
Lanuti, ringraziando per la fiducia accordatagli, ha evidenziato come la crisi economica stia continuando a ripercuotersi pesantemente anche sulle risorse destinate al volontariato e che nel prossimo anno, a seguito delle novità legislative riguardanti la tassazione degli utili prodotti dalle fondazione bancarie, potrebbero subire una ulteriore contrazione. L'oculata e attenta gestione degli anni precedenti e le scelte d'indirizzo attuate dal Comitato e dagli stessi Centri di Servizio - si rileva dal "Coge" - hanno consentito di limitare, fino ad ora, gli effetti negativi, in termini di minore quantità e servizi sia per le organizzazioni di volontariato che per il volontariato utente. Per il futuro – si sottolinea - molto dipenderà, oltre che dal funzionamento di quel clima di collaborazione e di relazione tra i vari soggetti instaurato proficuamente negli ultimi bienni, dalla evoluzione della crisi in atto e del quadro legislativo di riferimento.


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