Domani inaugurazione della mostra “Le Città della Ceramica dicono No alla Violenza”
(UNWEB) Deruta – “Cambiare registro si può”. L’amore non alza le mani ma ti prende per mano. Certo è così! Il rispetto per la diversità di genere si può insegnare. Domani 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite il 17 dicembre 1999. Oggi il comune di Deruta ha voluto organizzare un incontro sul tema del ‘femminicio’ invitando le classi IV e V del liceo Artistico Alpino Magnini perché è anche dalle Istituzioni che deve partire un messaggio forte di educazione al rispetto personale e delle regole che compongono una società. Ad intervenire sono stati: il sindaco Michele Toniaccini, l’Assessore Politiche Sociali Cristina Canuti insieme al Consigliere Michela Aglini, Stefania Palomba criminologia mediatore familiare, Isabella Manni Dirigente Scolastica, Rita Bartolini ex dirigente Istat volontaria Federconsumatori. “Le Istituzioni devono fare la loro parte – ha detto Toniaccini -. Le diverse iniziative organizzate sul territorio devono servire a far capire ai giovani che non è tollerabile avere condotte che ledano i diritti del prossimo, in particolare delle donne o dei soggetti più deboli. I diritti vengono sempre proclamati, ma poi, sono proprio gli stessi che non vengono rispettati. Domani, nella festa di Santa Caterina patrona dei ceramisti, che cade proprio in questa giornata importante, inaugureremo alle 12,30 nel Museo Regionale della Ceramica la mostra relativa al progetto: “Le Città della Ceramica dicono No alla Violenza”. A tagliere il nastro con me sarà Massimo Isola Presidente Aicc che ha scelto proprio Deruta per lanciare, attraverso l’arte, e le famose ‘scarpette rosse’, il messaggio di no alla violenza di ogni genere”. Durante l’incontro la consigliera Michela Aglini ha letto un commovente brano tratto da uno spettacolo di Serena Dandini di una donna uccisa da mano amica. A dare il triste dato degli femminici è stata Stefania Palomba: “Nel 2016 le donne uccise da ex o conviventi sono state 120, al 31 ottobre 2017, 114. Sono dati che ci toccano, che ci sconvolgono ma da dove nascono? Spesso dall’incapacità gestire un conflitto ovvero da una scarsa maturità che ti porta, nei moneti di divergenza, a perdere il controllo e uccidere. I luoghi comuni li chiamano “delitti passionali”...la passione è un sentimento nobile quello che fa muove il meglio delle persone, non deve essere travisata e equipara a: “l’amava troppo”. In chiusura la dirigente scolastica ha ricordato che le nuove guide ministeriali puntano molto sul rispetto della diversità di genere e sull’utilizzo attento delle parole e degli aggettivi.