Taglio del nastro della mostra “Le Città della Ceramica dicono No alla Violenza”
(UNWEB) Deruta - Sarà un 25 novembre 2017 da ricordare quello di oggi per Deruta, che nella festa della Patrona dei ceramisti, Santa Caterina, mette in lustro diverse iniziativa che in futuro rilanceranno questo paese, noto in tutto il mondo per la produzione di ceramica. Porta infatti, la data di oggi, la firma dell’accordo quadro tra Comune e Dipartimento PDTA (Pianificazione Design Tecnologia dell'Architettura) dell’Università la Sapienza di Roma. Il documento sancisce l’impegno ad una collaborazione scientifica su sperimentazioni, attività di ricerca e formazioni professionale che hanno come fulcro l’arte della ceramica nel suo complesso, dalla creazione dell’oggetto al design fino alla sua commercializzazione. Presenti alla giornata della firma sono stati, oltre a tutta la Giunta comunale: Michele Toniaccini sindaco di Deruta, Fernanda Cecchini assessore regionale ai beni e attività culturali, Isabella Manni Dirigente Scolastica, Valter Puliti WKM manegement&consultino, Massimo Isola Presidente Aicc e Giuseppe Olmetti Direttore Aicc. “Nel nostro programma elettorale – ha detto Toniaccini - il rilancio della ceramica derutese è stato messo tra le priorità, questo passa per la lotta alla contraffazione l’incentivazione dell'innovazione e lo sviluppo del design legato alla innata classe e creatività attribuita da tutto il mondo alla popolazione italiana. Punteremo sul rilancio del marchio Deruta e del suo brand da consolidare in Italia e nel mondo. Un passaggio che vogliamo fare è quello di passare dal concetto di “prodotto” a quello di “esperienza” perché questa di per se non è ripetibile. La nostra forza sono le nostre radici e la nostra storia, da queste partiremo perchè sono una base sicura da cui partire per spiccare il volo”. “La globalizzazione non è un limite un orizzonte – ha detto Isola – dobbiamo guardare alla contemporaneità e stare dentro i processi di trasformazione per capirli e ottimizzarli. Oggi è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e 15 delle 31 città della ceramica, hanno realizzato mostre o iniziative ispirandosi alle scarpette rosse, compresa Deruta”. “La nostra Università risale a più di 700 anni fa – ha sottolineato Martino - ed è la più grande d’Europa. Lavoreremo insieme scambiandoci saperi, utilizzando ala nostra sintonia per crescere”. In chiusura Fernanda Cecchini ha ricordato l’importanza di questo giorno spiegando che la firma di questo accordo è un segno della volontà della amministrazione di voler rilanciare il settore della ceramica, “la Regione – ha concluso Cecchini – resta disposizione dell’amministrazione valutare e aiutare i progetti che verranno proposti”. A seguire l’assessore Cecchini ha tagliato il nastro della mostra relativa al progetto: “Le Città della Ceramica dicono No alla Violenza” realizzata dagli artigiani, in collaborazione con liceo Artistico Alpino Magnini che resterà esposta in un’ala del Museo Regionale della Ceramica. La mostra è caratterizzata da un contorno scuro, il nero che prevale sul rosso. A terra pezzi di carta nera strappati, quasi a voler indicare la rottura, il cortocircuito che avviene nella testa dell’uomo che compie la violenza, e in quella della donna dopo aver subito la violenza. Le scarpette rosse nelle teche sono belle alla moda, curate ma fragili e delicati come il materiale in cui sono fatte; un piccolo urto può scheggiarle, talvolta romperle per sempre. Al centro della scena un manichino nero, lucido, rappresenta una donna bella piena di bracciali e collane dall’aspetto reale ma non sfugge una corona fatta di filo spinato, e i polsi legati, che acuiscono il contrasto tra l’apparire e l’essere. Daniele Buschi (derutese doc) ha curato l’allestimento della mostra rendendola piena di significato grazie alla sua decennale esperienza nel campo dell’arte.