(UMWEB) Perugia. Durante l’incontro con gli operatori del distretto del Perugino illustrate le linee programmatiche del commissario straordinario. L’assessore Bartolini: “Costretti a rivedere le spese farmaceutiche e quelle per il personale”.
Perugia, 31 luglio 2019 – Martedì 30 luglio il Commissario straordinario della Usl Umbria 1 Luca Lavazza ha incontrato gli operatori dell’Hospice di Perugia, luogo d’eccellenza non soltanto per le cure palliative ma anche per il sostegno psicologico e medico che viene fornito ai malati terminali e alle loro famiglie.
La direttrice dell’Hospice, Susanna Perazzini, ha mostrato al commissario l’interno della struttura, spiegando nel dettaglio il percorso di assistenza che viene fornito ai malati. Ciò che distingue un hospice da un ospedale, non sono solo la composizione e le metodologie operative dell’équipe sanitaria, ma anche le caratteristiche organizzative e logistiche della struttura, che sono simili ad una casa, con aree comuni, ampi e confortevoli salottini per gli ospiti e i loro familiari, una stanza dei giochi per figli e nipotini, una tisaneria e una sala per riunioni familiari con biblioteca e strumenti musicali disponibili.
Ma in particolare l’Hospice è un luogo ad alta specializzazione assistenziale ed umana per quanto attiene alla gestione dei sintomi fisici, psicologici, spirituali e sociali dei pazienti affetti da malattie croniche in stato avanzato e irreversibile. È un ambiente confortevole che garantisce il rispetto della privacy e l’attenzione ai bisogni del paziente e della famiglia, attraverso relazioni umane autentiche, indispensabili a favorire il mantenimento di una dignitosa qualità della vita anche nella fase terminale.
“Questa struttura – ha spiegato il dottor Luca Lavazza – è un centro di eccellenza per la Usl Umbria 1, ma sul fronte della vicinanza al malato e dell’assistenza durante il fine vita c’è ancora molto da fare a livello aziendale. Il centro di Perugia non deve rimanere l’unico all’interno della Usl Umbria 1. E’ auspicabile che in tutto il territorio ci siano strutture analoghe perché è impensabile che un malato terminale debba spostarsi per avere accesso alle cure palliative. Occorrono servizi del genere in prossimità dei vari presidi ospedalieri con personale formato, esattamente come quello dell’Hospice di Perugia, in modo da garantire le cure e la dignità della morte il più possibile in prossimità dell’abitazione del paziente”.
Al termine dell’incontro con gli operatori dell’Hospice, il commissario Lavazza, insieme all’assessore Antonio Bartolini, si è presentato agli operatori del distretto del Perugino ai quali ha illustrato le sue guide programmatiche.