La scuola di Specializzazione in Beni demoetnoantropologici della Università di Perugia dedica una due giorni al grande antropologo italiano. A conclusione "un aperitivo salentino" offerto dall'associazione Subasio Salento
Ernesto de Martino 50 è un ciclo di seminari e incontri culturali dedicati alla memoria del grande antropologo italiano nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, che si svolgeranno in numerose città italiane (con un congresso finale a Roma previsto nel maggio 2016), organizzati da un’ampia rete di istituzioni culturali, Università ed enti di ricerca internazionali fra i quali la Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università di Perugia, l’Istituto per l’Enciclopedia Italiana Treccani, la Fondazione Premio Napoli, l’Università di Ginevra, , l’Associazione Internazionale Ernesto de Martino, la Fondazione Istituto Gramsci, la Fondazione Angelo Celli per una Cultura della Salute. Il seminario di Perugia Ernesto de Martino, l’antropologia e la politica costituisce l’inaugurazione di questo programma di iniziative scientifiche. Promosso dalla Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici della Università di Perugia diretta da Giovanni Pizza, esso intende favorire una nuova riflessione sul contributo che Ernesto de Martino ha dato alla politica e all’etica della cittadinanza democratica in Italia. Protagonisti del seminario sono intellettuali e ricercatori di diversa generazione, allievi diretti di de Martino del calibro di Tullio Seppilli (Perugia) e Amalia Signorelli (Roma), critici della cultura italiana e studiosi delle forme di vita dello Stato nazionale italiano. Ernesto de Martino 50 si apre a Perugia come un “laboratorio di antropologia pubblica” aperto al dibattito sul rapporto fra ricerca scientifica, valorizzazione dei beni immateriali, costruzione dello partecipazione democratica e scelta strategica per le politiche della cultura. L’obiettivo è fare emergere l’attualità dell’opera e della memoria di Ernesto de Martino attraverso itinerari, dialoghi, confronti e qualche strumento utile per “oltrepassare” la crisi contemporanea.
L’evento si svolgerà in due momenti nel quadro della manifestazione Umbria Libri 15.
Domenica 15 novembre alle ore 16.30, presso la biblioteca “Mario Marte” nel complesso monumentale di San Pietro a Borgo XX giugno in Perugia, saranno presentati e discussi due libri: Il tarantismo oggi. Antropologia, politica, cultura (Carocci editore), di Giovanni Pizza; e Ernesto de Martino. Teoria antropologica e metodologia della ricerca (L’Asino d’oro edizioni), di Amalia Signorelli. Il tarantismo oggi, di Giovanni Pizza, è uno studio sulla “patrimonializzazione” del tarantismo: il classico fenomeno di possessione da morso del ragno incentrato sulla danza e musica terapeutica salentina, la cosiddetta “pizzica”, studiato da Ernesto de Martino nel Salento Pugliese nel 1959. Uno studio che va oltre la sua natura di rigoroso saggio scientifico e si apre al dialogo politico-culturale con i produttori della cultura, gli amministratori, i cittadini, in vista di un dibattito sulla promozione e la valorizzazione dei beni culturali immateriali. Di quella spedizione di ricerca che de Martino condusse in équipe in Salento nel 1959 faceva parte una giovanissima Amalia Signorelli. L’allieva, oggi, dopo una indiscussa carriera da antropologa, scrive una monografia sul suo maestro, incentrata sull’attualità dell’impegno scientifico, etico-politico e civile che Ernesto de Martino ha profondamente intrecciato nelle sue ricerche ed evidente nella sua teoria, come in concetti quali “incontro etnografico”, “antropologia orientata da valori”, “etnocentrismo critico”. Lunedi 16 novembre dalle ore 9.30 alle ore 18.30 si svolgerà il seminario Ernesto de Martino, l’antropologia e la politica, presso Palazzo della Penna. Dopo i saluti del Magnifico Rettore prof. Franco Moriconi e del Direttore del Dipartimento di Filosofia, scienze sociali, umane e della formazione, prof. Angelo Capecci, si apriranno i lavori con due tavole rotonde: la prima, diretta da Cristina Papa, vede la relazione introduttiva di Tullio Seppilli, che fu allievo e collaboratore di de Martino a Roma fin dai primi anni Cinquanta del secolo scorso, e con lui condivise la scelta dell’antropologia come impegno civile al servizio di un consolidamento della nascente democrazia italiana. Su quella traccia Seppilli nel 1956 fondò l’Istituto di etnologia e antropologia culturale nell’ateneo perugino. Si continuerà con gli interventi di Andrea Carlino dell’Università di Ginevra, coordinatore nazionale del ciclo Ernesto de Martino 50, di Giovanni Pizza, direttore delle Scuola di Specializzazione in benid emoetnoantropologici e organizzatore dell’evento, di Berardino Palumbo, antropologo della Università di Messina, Flavio Cuniberto, filosofo della Università di Perugia, e infine Paolo Apolito, antropologo della Terza Università di Roma. La serata di lunedi è organizzata infine a chiusura dell’evento dall’Associazione Subasio Salento, presieduta da Fulvio Forcignanò, che con il consueto impegno culturale e artistico organizza alle 19.30 presso il Caffè Morlacchi a Piazza Morlacchi un “aperitivo salentino” nel corso del quale Paolo Apolito interpreterà in forma di monologo teatrale il suo libro Ritmi di festa. A chiudere, infine, le musiche di pizzica salentina a cura di Emanuele Filograna.