(UNWEB) Dopo quasi un anno di latitanza, è stato arrestato a Zărnești, in Romania, un cittadino romeno di 40 anni, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura Generale di Perugia. L’uomo era evaso dalla detenzione domiciliare nell’agosto del 2024, facendo perdere le proprie tracce e rendendosi irreperibile sul territorio nazionale.
Il soggetto era ricercato per aver commesso, nel luglio 2013 a Perugia, alcuni reati tra cui la falsificazione della patente di guida e la guida di un’autovettura senza aver mai conseguito regolarmente il titolo abilitativo. A seguito della condanna, stava scontando una pena in regime di detenzione domiciliare, dalla quale si era arbitrariamente allontanato.
L’arresto è stato reso possibile grazie a una articolata e prolungata attività investigativa condotta dall’Ufficio S.D.I. della Procura Generale di Perugia, che ha operato in stretta sinergia con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Divisione S.I.Re.N.E. di Roma e con i corrispondenti organismi di polizia esteri. Il lavoro congiunto ha permesso di attivare tempestivamente i canali di cooperazione giudiziaria, fondamentali per la localizzazione del latitante.
Le indagini hanno evidenziato come il ricercato, dopo l’evasione, si fosse inizialmente trasferito in Polonia, stabilendosi a Varsavia. Qui aveva avviato un’attività imprenditoriale individuale nel settore del commercio ambulante, operando in mercati e fiere con la vendita di prodotti tessili, abbigliamento e calzature. Il monitoraggio costante dei suoi movimenti, reso possibile grazie all’incrocio di dati investigativi e segnalazioni, ha consentito di seguirne gli spostamenti fino al suo rientro in Romania.
Una volta individuato il nuovo domicilio, è stata attivata la collaborazione con la Polizia di Brașov, che ha proceduto all’arresto del soggetto nella città di Zărnești.
L’uomo è in attesa di essere estradato in Italia.
Oltre a dover rispondere del reato di evasione, il quarantenne dovrà scontare una pena residua di un anno e quattro mesi di reclusione.
Così, in una nota, Il Procuratore Generale Sergio Sottani