(UNWEB) Città di Castello. Il personale della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Città di Castello, a seguito di accertamenti, ha identificato i presunti responsabili della violenta rissa, avvenuta lo scorso 2 giugno in piazza Garibaldi, che sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria per i reati di rissa aggravata, lesioni personali, danneggiamento aggravato; uno di questi, è stato anche deferito per il reato lancio pericolo di cose.
La rissa era scaturita per futili motivi tra un giovane cittadino marocchino, classe 2001, e tre cittadini italiani, rispettivamente classe 1974, 1976 e 1983. Nella circostanza, gli stessi, dopo essersi impossessati arbitrariamente di spranghe metalliche, asportate da fioriere presenti nella piazza, avevano colpito i rivali. I fatti, anche per via delle modalità e della violenza con cui si erano verificati, avevano suscitato forte preoccupazione e allarme tra i residenti e i passanti.
Grazie all'analisi delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza e all'escussione dei testimoni presenti al momento dei fatti, gli Agenti della Polizia di Stato sono riusciti a identificare i quattro soggetti partecipanti alla rissa, tutti residenti in zona e già noti alle Forze dell'Ordine poiché gravati da precedenti di polizia. Gli stessi sono stati denunciati per i reati di rissa aggravata, lesioni personali, danneggiamento aggravato; inoltre, uno di questi è stato anche deferito per lancio pericolo di cose, in quanto, durante gli eventi, aveva scagliato nei confronti degli avversari una bottiglia di vetro, trovata poi a per terra.
Il Questore della Provincia di Perugia, esaminati gli atti e la proposta formulata dal Commissariato di P.S. di Città di Castello, che ha svolto gli accertamenti in merito all'accaduto, in considerazione delle modalità con cui si erano svolti i fatti e l'allarme sociale creato, ritenendo che la condotta tenuta dalle persone coinvolte siano sintomo di personalità propense ad atteggiamenti che turbano l'ordine e la sicurezza pubblica, al fine di tutelare i cittadini che sono soliti frequentare quei luoghi ed evitare il ripetersi di episodi analoghi, ha adottato nei confronti degli stessi la misura di prevenzione personale del Daspo Willy.
Il provvedimento dell'Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza vieterà l'accesso all'esercizio per la durata, rispettivamente, di due anni per il 24enne e un anno per gli altri destinatari, nonché lo stanziamento nelle immediate vicinanze dello stesso.
Il "Daspo Willy" costituisce una misura di prevenzione personale di competenza del Questore, che rientra nella categoria dei "divieti di accesso alle aree urbane", la cui disciplina è stata potenziata nel dicembre 2020, dopo i tragici fatti che portarono all'omicidio del ventiduenne Willy Monteiro a Colleferro (Roma).
La violazione del provvedimento citato integra un autonomo delitto, punito con la reclusione da 1 anno a 3 anni e la multa da 10 a 24 mila euro.
Cos', in una nota, la Questura di Perugia.