Fig. 6(ASI) Perugia. L’Università degli Studi di Perugia ha partecipato al workshop e alla mostra “Expo dopo Expo”, a Milano presso il Campus Leonardo - Sala Mostre “Guido Nardi”; l’esposizione rimarrà aperta sino al 23 marzo. L’iniziativa è stata organizzata dalla Scuola di Architettura, Urbanistica ed Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano

Il workshop, dove l’Ateneo perugino era rappresentato dal Master Progettare SMART CITIES attivato dal Dipartimento di Ingegneria in Assisi a Palazzo Bernabei, ha l’obiettivo di fornire soluzioni progettuali per il “sistema Expo”, inteso come il sito proprio della manifestazione, inserito nell’area circostante tra Cascina Merlata e il Cimitero Maggiore, con l’intenzione di formulare progetti dimostrativi sugli spazi costruiti e aperti della metropoli milanese. Vi hanno partecipato 15 Atenei Italiani tra i quali: Università degli Studi di Perugia, Politecnico di Bari, ‘Alma Mater Studiorum’ di Bologna, Cagliari, Catania, ‘Gabriele D’Annunzio Chieti-Pescara”, Firenze, Politecnico di Milano, ‘Federico II’ di Napoli, Palermo, Parma, ‘La Sapienza’ di Roma, Roma TRE, Politecnico di Torino, IUAV di Venezia.

Il team perugino ha studiato una proposta progettuale con ottica tipicamente smart city (InSITE OUT) sulla base di tre principali strategie: 1.realizzare una struttura urbana aperta, efficiente ed integrata con il sistema della mobilità e dell’accessibilità, dei sistemi di produzione energetica, del verde e dei canali d'acqua; 2.ricucire le preesistenze (Cascina Triulza, Padiglione Zero, Padiglione Italia, Open Theatre,) tramite un sistema di piazze e corti (prevalentemente aperte a sud) collegate all'asse fondamentale di riferimento impostato sul sedime del preesistente decumano; 3.valorizzare e integrare l'assetto tecnologico della piastra calpestabile realizzata per EXPO 2015 in una logica di riduzione dell’impronta ecologica.

“Progettare smart cities, - sottolinea Paolo Verducci, direttore del Master - non significa applicare tout court soluzioni e tecnologie intelligenti che implementano la funzionalità della città, che certamente possono migliorare certi processi di sviluppo urbano e di supporto alla vita. Significa innanzitutto sviluppare una progettazione urbana integrata a supporto della trasformazione/manutenzione delle città, recuperando in toto gli obiettivi di costruire la città come atto di responsabilità con gli strumenti tipici dell’architettura e riaffermando lo studio della città storica e l’analisi tra tipologia architettonica e morfologia urbana, quali invarianti contestuali per ogni valido intervento di trasformazione urbana”.

Il gruppo dell’Ateneo di Perugia, guidato da Paolo Verducci (responsabile scientifico dell’iniziativa) e Giampiero Bambagioni (docente di Estimo ed Advisor Eunece/ONU), è costituito da: arch. Massimiliano Baquè, ing. Matteo Benvenuti, arch. Ilaria Cellini, arch. Edoardo Ercolani, arch. Alessandro Fangacci, arch. Elena Leoni, laureando Lorenzo Mancini, ing. arch. Maura Martorelli, ing. Valerio Palini, ing. Paola Saladino, ing. Marco Salvatori, arch. Riccardo Graziotti con la collaborazione degli studenti Marika Agabitini, Tommaso Lopilato, Ramazan Murati.

Il Progetto per il DopoEXPO verrà esposto e discusso nella sede di Palazzo Bernabei, in occasione del convegno di chiusura della prima edizione del Master Progettare Smart Cities, previsto per fine giugno 2016. All’iniziativa, che vedrà la partecipazione del Magnifico Rettore Franco Moriconi e del Direttore del Dipartimento di Ingegneria, Giuseppe Saccomandi, parteciperà il Collegio dei Docenti del Master costituito da: Francesco Asdrubali, Giampiero Bambagioni, Antonio Borri, Franco Cotana, Umberto Desideri, Giuseppe Liotta, Vincenzo Pane, Lorenzo Pignatti, Stefania Proietti, Fabio Radicioni, Paolo Verducci.


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