(ASI) Elisabetta Sgarbi appartiene alla Cultura come Mozart alla Musica. Una poliedrica essenza italiana la cui musa ispiratrice è l'Arte nelle sue diverse espressioni. Infatti, Elisabetta Sgarbi sa essere sia una dinamica intellettuale, sia una promotrice di eventi culturali di alto livello, sia un'attiva, quanto coraggiosa imprenditrice che investe nel sapere.
Oggi, però il focus sullo straordianario personaggio Elisabetta Sgarbi lo facciamo sul stretto rapporto che ha con il Cinema.
Ha esordito alla regia con un brevissimo clip su Mariko Mori, girato a Brooklyn, tra il 1999 e il 2001, poi seguiranno, come dice Lei molte altre narrazioni. L'ultima delle quali è: " I nomi del signor Sulčič".
Domande
- Quando e perché nasce il suo amore a 360 gradi per il cinema? Quanto ha influito nelle sue opere suo fratello Vittorio?
- Il suo cinema ci parla di narrazioni, di sogni, del desiderio di non essere ingabbiate in una storia. Quali messaggi vogliono trasmettere le sue pellicole?
- Elisabetta Sgarbi sta girando l'Italia per proporre la sua ultima opera cinematografica che la vista protagonista come regista che è: “I nomi del signor Sulčič”. Il film, ambientato in un tempo imprecisato con dei riferimenti agli eventi della seconda guerra mondiale, è stato presentato all'ultimo Torino film festival, dove ha raccolto pareri postivi dalla critica ed ottenuto anche un buon successo.
- Ci può illustrare la trama?
- Perché questo viaggio nella memoria personale e collettiva sul confine italo-sloveno?
- Quali altri progetti cinematografici ha in cantiere?
Grazie per l'intervista.
Ettore Bertolini - Natsuko Moritake -Marco Paganelli - Giuseppe Trepiccione - Agenzia Stampa Italia