(UNWEB) Perugia. Nell’anno in cui si celebra il cinquantenario dallo sbarco sulla Luna, il Comune di Perugia dedica alle stelle l’intera programmazione delle festività natalizie omaggiando, con la mostra Aneliti di Stelle. Fontana, Dottori, Dorazio, Schifano e l’arte al tempo dell’Era spaziale, un particolare aspetto delle ricerche artistiche contemporanee sviluppate proprio negli anni dello storico evento.
“La mostra è preceduta dalla scelta del tema natalizio, le stelle, -ha sottolineato l’assessore alla Cultura Leonardo Varasano- che, come si sa, abbiamo individuato con uno sguardo all’anniversario dantesco da un lato e a quello dell’allunaggio dall’altro. Come assessorato abbiamo voluto una mostra che fosse pienamente a tema e fosse il cuore di questo Natale, con un percorso espositivo bello e convincente. Aneliti di stelle ci suggerisce una continua tensione verso il cosmo, con una progressione che va dal Futurismo allo Spazialismo fino all’Astrattismo e al Pop.”.
L’esposizione, curata da Andrea Baffoni con la collaborazione degli Archivi Gerardo Dottori di Perugia, inaugura venerdì 20 dicembre, alle ore 18.00, al Museo civico di Palazzo della Penna, e sarà visitabile fino al 2 febbraio 2020.
La mostra presenta opere di Franco Bemporad, Aldo Bergolli, Alessandro Bruschetti, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Piero Dorazio, Gerardo Dottori, Gianni Dova, Lucio Fontana, Brajo Fuso, Cesare Peverelli, Enrico Prampolini, Emilio Scanavino, Salvatore Scarpitta, Mario Schifano e Giulio Turcato, artisti che muovono dal Futurismo allo Spazialismo fino all’inizio delle correnti Pop.
Il percorso espositivo illustra il tema che nel corso degli anni Cinquanta ha accolto le suggestioni indotte dalla conquista del Cosmo portando alla rivoluzione dello Spazialismo di Lucio Fontana, quale frutto di ricerche iniziate tra anni Venti e Trenta con i futuristi Balla, Dottori e Prampolini, ispiratori e fautori dell’Aeropittura e di una visione artistica capace di superare il limite atmosferico. Dopo le opere cosmico-futuriste di Dottori e Prampolini, infatti, è l’opera di Fontana, simbolicamente, al centro della mostra, snodo di una ricerca artistica che trova in essa il punto di arrivo e di una nuova ripartenza, come già dimostrava l’artista argentino nel 1967 proprio in Umbria, partecipando alla storica mostra “Lo Spazio dell’Immagine” a Palazzo Trinci di Foligno. L’attenzione si sposta quindi sul piano dell’astrattismo, con i lavori di Piero Dorazio, Giuseppe Capogrossi e Giulio Turcato, una fase di passaggio in cui il tema dello spazio allude a concetti prevalentemente formali.
Il vero e proprio salto nello spazialismo avviene con artisti come Peverelli, Bergolli, Dova, Crippa, Scanavino che permettono di verificare l’influenza delle soluzioni di Fontana e mostrare la varietà di espedienti formali e concettuali proposti.
Particolarmente interessante, infine, è il confronto tra Franco Bemporad e Brajo Fuso, dei quali si presentano opere inedite dove la predisposizione al lavoro con materiali eterogenei si accosta a soluzioni immaginifiche in cui il richiamo alle dinamiche cosmiche appare preponderante, come pure il diretto riferimento alla suggestione della Luna.
La mostra si conclude con l’esposizione di un antico Astrolabio arabo (1400 circa), gentilmente prestato da APS “StarLight, un planetario tra le dita”, e suggestioni audiovisive e immersive (a cura di Munus Arts&Culture).
Info: Museo civico di Palazzo della Penna
Via Podiani, 11 – Perugia
Tel. 075.9477727
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Orari biglietteria
ore 10.00-18.00 da martedì a domenica (chiuso lunedì, 25 dicembre e 1° gennaio)