Quartetto Viotti/UmbriaEnsemble
Domenica 9 Febbraio 2020, ore 11, Aula Magna Accademia Belle Arti PG
(UNWEB) Era quasi sessantenne ormai, Franz Joseph Haydn, quando il suo storico mecenate, il Principe Estheràzy, morì. La sua famosa ed eccellente o rchestra di corte venne sciolta, e Haydn si ritrovò, improvvisamente, a godere di una grande libertà artistica e professionale. Un otium durato ben poco, in verità : Johann Peter Salomon, dinamico violinista tedesco ed impresario di concerti a Londra, riuscì a convincere il compositore ad organizzare una tournée in Inghilterra che lo avrebbe visto attivo anche nella veste di direttore d’orchestra, otre che di compositore . Due furono i viaggi, nel 1791-92 e nel 1794-95, segnati dall'incontro con musicisti di tutto il mondo, dalla laurea ad Oxford e da ripetuti trionfi nella vivacissima società concertistica della c apitale britannica .
A questo periodo risale la composizione delle sue ultime Sinfonie, una importante raccolta di dodici capolavori (Hob:I:93-104), nelle quali il compositore - definito Padre della Sinfonia - corona il suo edificio sinfonico. Definite Sinfonie londinesi in ragione del luogo della composizione, le ultime Sinfonie di Haydn furono scritte per i Concerti Salomon e segnano una sorta di testamento spirituale che il vecchio compositore lasciava al nuovo secolo all’alba del suo definitivo rientro a Vienna.
Alcune tra le Sinfonie londinesi di Haydn recano un titolo che ha contribuito nei secoli alla loro maggiore popolarità ; tra queste, la n° 101 “The Clock”, a noi meglio nota come “La Pendola”, e la n° 104, l’ultima in assoluto tra le Sinfonie haydniane, denominata proprio “London”, ma nota anche come “Salomon”. Ed ecco che, prepotentemente, la figura dell’amico/violinista/impresario, torna a con dividere la scena con Haydn stesso. Di più, Salomon, da eccellente musicista qual’era, non si limitò a diffondere la Musica di Haydn attraverso l’organizzazione di Concerti, ma curò personalmente l’arrangiamento delle Sinfonie londinesi per un organico di Quintetto, così da agevolar n e la diffusione .
Un sofisticato gioco di citazioni e significativi riferimenti culturali che UmbriaEnsemble con il Quartetto Viotti ha scelto per inaugurare la nuova serie di Concerti – denominata Dialogus– Musica e arte dal Neoclassicismo al Futurismo - in Accademia di Belle Arti a Perugia. Domenica 9 Febbraio, dalle ore 11, presso l’Aula Magna dell’Ercole Farnese , le due Sinfonie/Quintetto di Haydn/Salomon, “The Clock” e “London”, si intrecceranno con la presentazione, a cura del Direttore Prof. Emidio De Albentiis, delle figure e dell’opera di tre Direttori dell’Accademia (Orsini, Labruzzi e Minardi), coevi di H aydn e Salomon. E, i più raffinati, potranno scoprire un’ulteriore, preziosa citazione culturale nella scelta del repertorio: la Sinfonia n°104, infatti, vide la sua prima esecuzione a Londra, non già grazie a Salomon, che versava in difficoltà economiche, ma grazie a GiovanBattista Viotti, grande violinista, compositore ed organizzatore, di cui il Quartetto protagonista del Concerto in Accademia porta con orgoglio il nome.