(UNWEB) Perugia. «Le file che da giorni caratterizzano l’accesso a tutti i più importanti luoghi della cultura della città – dalla Galleria Nazionale a San Severo, dal Pozzo Etrusco a Palazzo Baldeschi – sono motivo di soddisfazione e di rilancio per la città», dice l’Assessore alla cultura Leonardo Varasano e prosegue: «sono frutti solo in parte figli della contingenza post-Coronavirus: simili afflussi, in alcuni casi senza precedenti, discendono anche dalla campagna mediatica nazionale iniziata un anno fa e proseguita anche durante il lockdown.
Sapere che la città e i suoi musei stanno raccogliendo così tanto successo di pubblico in questi giorni non solo è un orgoglio per l’amministrazione comunale, per la cultura perugina e per tutti i cittadini, ma è una chiara indicazione della strada da intraprendere con sempre più convinzione nel futuro: quella di una virtuosa e fitta collaborazione tra tutte le realtà culturali del territorio».
Nel quadro complessivo spicca il dato della Cappella di San Severo dove, dopo la riapertura e i numeri incoraggianti di luglio (3165 presenze, il 23,2% in più del luglio 2019), agosto si è aperto con un afflusso di visitatori senza precedenti. Nei soli primi dodici giorni del mese infatti, sono già 4146 le persone che hanno ammirato l’opera di Raffaello e Perugino, (2305 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un aumento del 125,2%) con un continuo aumento di visitatori che ha visto dei picchi incredibili: dai 390 di mercoledì 5 agosto ai 505 di lunedì 10 agosto, festa di San Lorenzo (ben il 415,3% in più rispetto allo stesso giorno dell’anno precedente). Nel primo week-end di agosto, che quest’anno ha coinciso con Jazz in August (7-10 agosto) infatti, alla Cappella di San Severo hanno transitato ben 1522 visitatori e, nei giorni successivi, i numeri sono rimasti altissimi: 504 presenze registrate martedì 11, cresciute addirittura a 530 mercoledì 12 e già di circa 400 nella sola mattinata di giovedì 13 agosto.
Numeri impressionanti che svelano una tendenza sempre più marcata nel turismo a Perugia: una maggiore consapevolezza e attenzione dei visitatori, per la maggior parte italiani e giovani, i quali, nel caso dell’affresco di San Severo, sanno che si troveranno faccia a faccia con l’unica opera di Raffaello ancora conservata in città, preziosa e tanto più significativa, in quanto completata, dopo l’improvvisa e prematura morte del pittore urbinate, dal suo vecchio maestro: Pietro Perugino.
«Ma non c’è solo Raffaello» continua Varasano, «complessivamente, l’attività dei musei civici di Perugia è in costante fermento: giovedì 6 agosto, presso il Museo civico di Palazzo della Penna, ha preso il via con vasto successo di pubblico anche una nuova mostra che raccoglie le opere di 18 artisti contemporanei: Art Monsters 2020. Contaminazioni Aliene nell’Umbria Contemporanea, visitabile fino all’11 ottobre e il Complesso templare di San Bevignate, riaperto dopo il lockdown con la presenza di molti visitatori, è ora oggetto di una fruizione continua, nonostante gli importanti lavori di restauro che attualmente ospita. I musei civici sono perle ricamate su un tessuto culturale ricchissimo, vario e prezioso perché Perugia è davvero un enorme museo a cielo aperto, vivo e in continua trasformazione».