DSC 3104(UNWEB) Perugia. “Riscoprire il nostro paesaggio, le bellezze della nostra regione per tutelarlo e promuoverlo all’esterno è stato il motivo che ci ha spinto a realizzare questa opera di divulgazione dei nostri territori” è quanto affermato dal Direttore Generale di Arpa Umbria, Luca Proietti, nell’aprire la giornata dedicata alla presentazione del docufilm “Sulle sponde del Perugino”.

In una Sala dei Notari gremita, il Direttore Proietti ha illustrato il percorso che ha spinto l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale a promuovere questa iniziativa.

L’Agenzia – ha sottolineato Proietti - attua una sintesi del territorio tra passato rappresentato dal pittore e odierno che deve essere tutelato, conservato e promosso.
Un territorio che deve necessariamente vedere la presenza dell’uomo come presidio di difesa e promozione dell’ambiente, e non come soggetto estraneo o addirittura contro l’ambiente stesso.
È questa una delle missioni della nostra Agenzia perfettamente coerente con il progetto, vera e propria leva operativa per il raggiungimento dei valori che Arpa Umbria vuole trasmettere”.

La nostra missione – ha aggiunto il direttore di Arpa - è quella di promuovere le azioni previste dagli articoli 9 e 41 della Costituzione, che recitano che la Repubblica deve promuovere la Tutela del paesaggio, del patrimonio storico e culturale, dell’ambiente e della biodiversità nell’interesse delle future generazioni cercando di bilanciare la libera iniziativa economica che si deve svolgere in sintonia con la sicurezza, la libertà, la dignità dell’uomo la salute e l’ambiente. Promuovere L’ecologia integrale per la nostra casa comune che PAPA Francesco nella “Laudato si” celebra e auspica. Quei luoghi resi immortali dal Perugino ci vengono dati in eredità per essere consegnati e trasmessi al futuro anche per la promozione della nostra Regione, Cuore Verde d’Italia”.

Alla presentazione hanno partecipato il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, la dottoressa Antonella Pinna, in rappresentanza sella Regione Umbria, la dottoressa Ilaria Borletti Buitoni, presidente del comitato per il quinto centenario del Perugino, il direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Marco Pierini, il regista Giovanni Piscaglia e l’attore umbro Marco Bocci.

Il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha ringraziato Arpa Umbria e Regione Umbria per aver sostenuto questa iniziativa, “che inizialmente mi ha fatto domandare come mai l’Agenzia per la Protezione Ambientale si impegnasse in un progetto culturale, poi, parlando del progetto ho capito l’importanza del legame forte, indissolubile che esiste fra paesaggio, ambiente, arte ed emozioni che il nostro territorio contiene. Un’emozione rafforzata dall’enciclica Laudato Si che riscrive il rapporto fra tutela dell’ambiente e attività umane. Si tratta di un importante evento promozionale della nostra regione attraverso la visione di un grande artista del rinascimento, il Perugino. Torniamo ad innamorarci della nostra Umbria che in questo ultimo periodo è meta di turismo. E per questa intuizione devo fare i complimenti ad Arpa Umbria”.

In rappresentanza della Regione Umbria è intervenuta la dott.ssa Antonella Pinna, dirigente del Servizio Valorizzazione risorse culturali, Musei, archivi e biblioteche che dopo aver portato il saluto dell’assessore Paola Agabiti ha sottolineato “il ruolo delle amministrazione che può rappresentare l’esempio di una buona burocrazia, che sa sviluppare progetti, trovare risorse e utilizzarle nel modo giusto”.

La mostra sul Perugino non è solo un’esposizione, ma qualcosa in più, è la testimonianza della ricchezza dell’arte e della cultura umbra. L’effetto della mostra serve a rappresentare tutta l’Umbria e il suo paesaggio. Ecco allora che la sinergia con altri enti, con i Comuni, che possono attraverso eventi collaterali, supportare ma anche beneficiare di questa formidabile testimonianza”.

La presidente del Comitato per i Cinquecento anni del Perugino, Ilaria Borletti Buitoni ha rimarcato: “Il Perugino è sicuramente un testimonial della nostra regione. Ringrazio Arpa, Regione Umbria, la GNU, per l’intuizione e questa idea innovativa. Il Perugino rappresenta la grande chiave d’entrata per conoscere il territorio dell’Umbria”.

Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria ha spiegato come “siano fondamentali i rapporti, i contatti, le reti per crescere e conoscere meglio il territorio. È Importante costruire questi rapporti e poi capire dove possono portare queste sinergie comuni. Il Perugino è l’artista più documentato fino al 500, prima di Vasari che ne ha minato la fama”.

Fondamentale – ha concluso Pierini - il volume pubblicato in occasione della mostra che ha un titolo particolare: Perugino, il meglio maestro d’Italia. Affermazione non azzardata, tratta da una fonte documentaria”.

Nella mostra manca qualche cosa, è vero, ma è sul territorio, e lì lo abbiamo voluto lasciare per favorire la visita anche a queste altre realtà dove il Perugino e i suoi allievi hanno lasciato una traccia"

Giovanni Piscaglia, che ha diretto il film, ha raccontato la sua bellissima esperienza, che ha privilegiato il rapporto umano che ha rafforzato il rapporto professionale.

Il docufilm sul Perugino – ha aggiunto Piscaglia- non sarebbe esistito se il direttore Paolini non mi avesse chiamato per propormi il progetto. Poi Arpa ha rafforzato l’iniziativa e la Ballandi. Inizialmente si pensava un film per la televisione, invece siamo arrivati al cinema. E questo è anche un bel segnale verso questo personaggio”.

Questo è un focus sul paesaggio, il docufilm è una sorta di spin off del film, dove si parla di più del personaggio. Vasari non trattò bene il Perugino, lo definì monotono, poco innovativo. Nel film si vuole ridare il giusto merito a questo maestro”.

Infine, Marco Bocci, ha illustrato la sua esperienza nel partecipare alla realizzazione di questo film.
“Perugino non lo conoscevo, lo conoscevo per la sua arte, le sue opere, ma non per la sua vita, il suo aspetto umano. Grazie al film ho apprezzato gli aspetti più intimi di questo grande pittore, si è andato a creare un bellissimo rapporto umano fra artista narrato e interprete”.


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