(ASI) Perugia – “In Umbria, con il Programma di sviluppo rurale, in questi anni abbiamo impresso un forte slancio al processo di innovazione del settore agricolo, favorendo il lavoro di ‘rete’ fra imprese, organismi di ricerca ed esperti. Un processo, e un metodo di lavoro, che ora continua e si rafforza con la nuova programmazione”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, aprendo oggi il primo dei due “infoday” organizzati per far conoscere opportunità e procedure dei bandi del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 a valere sulla misura 16 Cooperazione.
“Su questa misura – ha rilevato l’assessore - si basa la scommessa di un’Umbria che vuol guardare avanti e proseguire nel trend di crescita e sviluppo che ci ha visto protagonisti, con le nostre produzioni e proposte di qualità, sia all’Expo sia in tanti contesti nazionali ed internazionali”.
“L’attenzione nei confronti dei tre bandi oggi al centro dell’attenzione, per i quali abbiamo complessivamente destinato 18 milioni di euro degli oltre 68 di spesa pubblica programmata nel settennato per la misura – ha aggiunto – è testimoniata dalla grande partecipazione a questa iniziativa. È evidente il bisogno e la volontà di unire conoscenze e competenze per portare avanti progetti per l’ammodernamento delle aziende agricole, la competitività, la conquista di nuovi mercati, la gestione sostenibile, per la sempre maggiore qualità dei prodotti: lo ha dimostrato il successo della misura 124 del precedente Programma di sviluppo rurale, con ben 123 progetti finanziati e realizzati, e per la cui attuazione hanno svolto un ruolo importante il Parco Tecnologico agroalimentare 3A e l’Università”.
Dall’esperienza della misura 124 per facilitare l’innovazione, che hanno coinvolto circa 300 operatori con una spesa complessiva di oltre 30 milioni di euro fra pubblica e dei partenariati, analizzata poi in dettaglio da Andrea Sisti e Luciano Concezzi per il Parco 3A, è partito il direttore regionale all’Agricoltura e Autorità di gestione del Psr, Ciro Becchetti, per evidenziare che “il Programma di sviluppo rurale dell’Umbria si connota proprio per la sua forte spinta all’innovazione, la cooperazione e lo sviluppo e l’applicazione di conoscenze, con una quota di risorse assegnate a questa priorità del 12% del totale, più del doppio della media nazionale. In Umbria ci sono tutte le condizioni e le capacità di interlocuzione necessarie per realizzare importanti progetti ma anche per instaurare una dinamica di innovazione permanente che coinvolga sempre più imprese e sempre più aspetti, continuando nel rafforzamento del settore agricolo e delle attività connesse”.
La struttura dei bandi delle sottomisure 16.1 e 16.2 e le modalità di presentazione delle domande sono state presentate dalla responsabile del procedimento, Ivana Stella. Il dirigente regionale Giuliano Polenzani, responsabile della Misura 16, ha poi fornito risposte e chiarimenti interpretativi su alcune questioni poste dai partecipanti.
La seconda giornata informativa è in programma per venerdì 22 luglio (Hotel Giò di Perugia, dalle ore 9.30); verranno illustrati altri bandi della Misura 16.
La scheda. Sono 18 i milioni di euro destinati dalla Regione Umbria per finanziare progetti di innovazione attraverso i tre bandi a valere sulla Misura 16 Cooperazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, illustrati nell’Infoday che si è svolto oggi a Perugia. I progetti dovranno riguardare una di queste “Focus area”: migliorare le prestazioni economiche di tutte le aziende agricole e incoraggiarne la ristrutturazione e l’ammodernamento, in particolare per aumentare la quota di mercato, l’orientamento al mercato e la diversificazione delle attività (focus area 2 A); migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli (focus area 3 A); per la prevenzione e la gestione dei rischi aziendali (3 B); per favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese e dell’occupazione con progetti che tra le altre affrontino le questioni delle energie rinnovabili, bio-economia e chimica verde (6 A); stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali (focus area 6 B). I bandi sono relativi alla sottomisura 16.1-intervento 16.1.1 “Sostegno per la costituzione e gestione dei gruppi operativi del Pei-Partenariato europeo per l’innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” e alla sottomisura 16.2 per l’intervento 16.2.1 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie realizzati da Reti e Poli di nuova costituzione” e per l’intervento 16.2.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie realizzati da altri partenariati diversi dai Gruppi operativi e dalle Reti o Poli di nuova costituzione”.
Per quanto riguarda l’intervento 16.1.1, con una dotazione complessiva di 6 milioni di euro, sono beneficiari i partenariati che includono almeno un’impresa agricola o agroalimentare o forestale, singole o associate, ed almeno un organismo di ricerca (minimo due partner obbligatori).
agenzia umbria notizie)
Il partenariato deve formalizzare, entro il termine di 60 giorni dalla comunicazione di ammissibilità, la costituzione del gruppo operativo come persona giuridica con autonomia patrimoniale e fiscale, dotato di regolamento interno che garantisca trasparenza nel funzionamento e nel processo decisionale ed eviti conflitti di interessi. Per la realizzazione del progetto di innovazione e il funzionamento del gruppo operativo, il sostegno è pari al 100% delle spese ammesse fino a un massimo di 700mila euro.
L’intervento 16.2.1 è rivolto a partenariati che includono almeno un’impresa agricola o agroalimentare o forestale, singole o associate (minimo due partner obbligatori); possono aderire alle Reti e Poli anche organismi di ricerca o aziende collegate ai settori agricolo, agroalimentare e forestale. Entro 60 giorni dalla comunicazione di ammissibilità, il partenariato deve formalizzare la costituzione della Rete o Polo come persona giuridica con autonomia patrimoniale e fiscale, dotato di regolamento interno che garantisca trasparenza nel funzionamento e nel processo decisionale ed eviti conflitti di interessi. Per la realizzazione del progetto di innovazione e il funzionamento della Rete o Polo il sostegno è pari al 100% delle spese ammesse fino a un massimo di 700mila euro. Il bando ha una dotazione di 3 milioni di euro, ripartita in misura uguale fra le cinque Focus area.
Beneficiari dell’intervento 16.2.2, per il quale sono assegnati complessivamente 9 milioni di euro, sono i partenariati che hanno obbligatoriamente come capofila un’azienda agricola o agroalimentare o forestale, in partenariato con almeno un altro soggetto che ha le stesse caratteristiche o con un organismo di ricerca o un’azienda collegata ai settori agricolo, agroalimentare e forestale. Il partenariato deve essere formalizzato con atto scritto, presso un notaio, ed avere una delle forme previste dal Codice civile, compresa l’associazione temporanea di scopo. Per la realizzazione del progetto di innovazione, il sostegno è pari al 100% delle spese ammesse fino a un massimo di 200mila euro. Per gli investimenti a fini produttivi e quindi tali da generare potenziali entrate e per le operazioni relative a prodotto, gli aiuti saranno concessi come stabilito dai regolamenti comunitari.
Per la graduatoria delle domande presentate entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso verranno ripartiti 3 milioni e 50mila euro; stessa somma per la graduatoria delle domande presentate entro 180 giorni dalla pubblicazione e 2 milioni e 900mila euro per la graduatoria delle domande presentate entro 270 giorni dalla pubblicazione dell’avviso.