(ASI) Perugia - "Riceviamo una lettera di un genitore preoccupato e visibilmente innervosito per la situazione: un grido di affanno ed una richiesta di impegno indirizzata al Popolo della Famiglia che pubblichiamo volentieri: Sono stato sempre un genitore che si imbestialiva più per l’intolleranza dei non fumatori che per l’odore del sigaro di qualche vicino di panchina.
Il profumo del sigaro toscano mi ha sempre fatto ritornare in mente mio nonno, quello delle sigarette mio babbo che tornava a casa dopo una giornata di lavoro, entrambi hanno sempre spiegato bene che per diventare uomini non c’era bisogno di fumare.
Quando lo scorso ottobre hanno approvato alla Camera una legislazione in favore per l'uso terapeutico della cannabis, con solo 40 deputati astenuti, ho provato un senso di solitudine nel compito educativo che ci attende. Non mi sentivo tanto rassegnato, quanto furioso verso una classe politica che più che inetta, la ritengo piena di disadattati (almeno in senso educativo), quando non sono spudoratamente disinteressati alla tremenda fatica che le nostre famiglie fanno per educare i figli.
Mentre apprendo che la droga è diventata ormai un’abitudine per molti dei nostri figli, con un incremento dei consumatori abituali del 70% in questa fascia di età e negli ultimi cinque anni, non devo trattenermi dal prendere a schiaffi questi cazzari degli antiproibizionisti, solo per il fatto che in quei momenti non sono a portata di mano.
Sono stufo di questi deficienti che sono capaci di trasformare in businnes anche i disagi ed i problemi di relazione dei nostri figli, che non conoscono né la ferma disciplina delle regole, né la mite pazienza di chi vorrebbe essere aiutato almeno con leggi più giuste (checché se ne dica: le leggi fanno costume e cultura, sempre).
Già ora con la legislazione vigente la quantità di principio attivo (THC) limitata allo 0,2% per non incorrere in problemi legali, ha permesso l’apertura di quasi 400 negozi con biscotti, pasta, cosmetici e bevande a base di canapa. Per noi genitori che fiutiamo ancora, un’ulteriore puzza di bruciato pur sentendoci in mezzo ad un vero e proprio incendio intorno a quell’ultimo presidio di autonomia e di libertà che è la famiglia, è sempre più difficile mantenere la calma.
Sono stato molto lontano dalla politica negli ultimi anni, forse sono stato distratto dai ritmi del mondo del lavoro ed il resto del tempo non ho voluto toglierlo alla famiglia ed al crescere di mia figlia; ho la sensazione di non aver fatto abbastanza quando osservo la produzione legislativa degli ultimi anni e vi leggo un disegno quasi scientifico per destrutturare la famiglia ed il suo ruolo educativo. Come possiamo continuare ad urlare che “Drogarsi è un male!” che “Una cosa è sbagliata anche se una legge vuole affermare il contrario”, come possiamo spiegare alle nuove generazioni che il vero coraggio non è oggi nello sballo, ma nel riuscire a fare le cose normali, se uno Stato vuole liberalizzare la droga, glielo urlate voi, onerevoli Bonino, Giachetti, Della Vedova & C., ai nostri figli che l’uso di sostanze stupefacenti è sempre sbagliato anche se lo Stato ha comunque trovato il modo di tassare gli utili del giro di affari e di assicurare prezzi e qualità controllati?
Cari militanti del Popolo della Famiglia vogliate farvi carico di questo segnale di affanno, non c’è in gioco solo la salute neurologica dei nostri figli, è un’altra bordata al ruolo stesso della famiglia; vogliono avvelenarci a piccole dosi per sostituirsi alle madri ed i padri, per poi prendersi proprio quei figli e quelle figlie che volevamo crescere liberi di scegliere le cose più giuste.
Se avrete il coraggio di battervi per provare a fermarli, avrete tutta la mia stima e riconoscenza.
Lettera firmata.
Rispondiamo volentieri a questo genitore che con molta passione ci ripropone un tema delicato e di grande attualità. Facciamo nostre le sue richieste e assicuriamo tutto l’impegno possibile perché questo scellerato disegno di legge possa interrompere l’iter parlamentare e perché la famiglia riconquisti il terreno perduto in ambito educativo e tutta libertà che le appartiene". Lo dichiara Claudio Iacono – Presidente Popolo della Famiglia – Umbria.