corte conti villa umbra 2 (UMWEB) Perugia. “Il seminario odierno, sul tema della giustizia contabile, rappresenta un appuntamento di rilevante interesse scientifico e di costruttivo scambio per la verifica degli elementi innovativi della disciplina e delle criticità emerse anche in riferimento all’impatto sull'attività delle Procure e sugli assetti complessivi dei processi”. E’ quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo saluto ai partecipanti alla giornata, organizzata dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e dalla Corte dei Conti, che si è svolta oggi, giovedì 11 ottobre, Villa Umbra e dedicata al "Codice di giustizia contabile: analisi e osservazioni dopo due anni dall'entrata in vigore".


“Il Codice – ha sottolineato la presidente - ha il grande merito di aver riunito in un unico corpo una disciplina derivante da una frammentazione di norme risalenti nel tempo. Tra queste è rilevante l’introduzione dei principio del “giusto processo” previsto dall’art. 111 della Costituzione.
Tuttavia, l’applicazione del Codice ha riscontrato criticità e penso all’occasione avuta di ridefinire ed ampliare la materia sottoposta alla giurisdizione contabile, e così superare le criticità che il primo periodo di rodaggio ha fatto affiorare.
Il nuovo codice – ha proseguito la presidente Marini - ha introdotto delle novità che vanno nella direzione che vi sia certezza nella presentazione e nel deposito del conto. La regolarità dei conti giudiziali resi da tutti coloro che hanno maneggio di denaro o beni pubblici rappresenta un valore a tutela del cittadino contribuente sull’utilizzazione del denaro e dei beni della comunità.
In questo quadro – ha dichiarato la presidente Marini -la collaborazione e le cooperazione tra gli attori della macchina amministrativa pubblica e quelli del controllo è fondamentale per giungere ad orientamento corretto e dunque ad un buon risultato nell’interesse dei cittadini.
Anche l’incontro di oggi rappresenta un momento di rafforzamento della collaborazione tra Amministrazioni e Corte alla scopo di far crescere la cultura di una buona Amministrazione.
Non vi è infine dubbio – ha concluso la presidente - che la funzione di governo, quella di esercizio della giurisdizione e del controllo devono essere svolte con quella massima attenzione che il perseguimento degli interessi generali e del bene pubblico impone a chi è a ciò preposto”.
Il convegno, intitolato ha registrato oltre 170 partecipanti provenienti dalle regioni del Centro Italia e la presenza delle massime autorità istituzionali, civili e militari regionali, tra cui il presidente nazionale della Corte dei Conti, Angelo Buscema,
Dedicato ai principali effetti derivanti dal nuovo Codice di Giustizia Contabile a due anni dalla sua entrata in vigore, è stato aperto da Alberto Avoli, procuratore generale presso la Corte dei Conti.
“Il Codice di giustizia contabile, legge attesa da cinquant’anni – ha dichiarato il procuratore Avoli – ha un impatto sulla qualità dell’Amministrazione Pubblica perché va ad incidere direttamente sugli istituti della responsabilità dei funzionari. Si tratta di un codice importante che in questi primi due anni ha dato risultati positivi. Oggi si dibatte sui correttivi che dovranno essere apportati dal Parlamento per consentire al Codice di funzionare ancora meglio. L’iniziativa di oggi, presso Villa Umbra, è lodevole e porta ancora una volta Perugia al centro di un dibattito molto intenso a livello nazionale”.
A portare i saluti istituzionali: Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, e Gabriele Fava, componente del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti.
“Due anni fa abbiamo organizzato con la Corte dei Conti una prima riflessione sul nuovo Codice di Giustizia Contabile – ha sottolineato Naticchioni – Oggi è importante comprendere l’impatto del Codice sul rapporto tra Pubblica Amministrazione e Giustizia contabile. Nel nostro Paese in questi ultimi anni abbiamo assistito a continue riforme della macchina pubblica ma ad oggi le valutazioni internazionali ci dicono che siamo ancora tra i Paesi europei meno bene organizzati. Oggi, i pubblici dipendenti sono preoccupati di rispettare gli adempimenti per non incorrere in procedimenti o sanzioni e questo a volte può comportare un ritardo dell’azione amministrativa”.
Il convegno, coordinato scientificamente da Angelo Canale, presidente della III Sezione Centrale d’Appello della Corte dei Conti, si è articolato in due sessioni di lavori.
“Un codice – ha sottolineato il presidente Canale - è un insieme coordinato e organico di regole che, nel nostro caso, deve disciplinare i processi davanti alla Corte dei conti. Un codice, naturalmente, non si collauda, me se ne deve comunque verificare, sulla base dell’esperienza, l’effettiva praticabilità, individuando, se ve ne sono, quegli elementi di criticità di tale rilievo da determinare negli operatori, magistrati e avvocati, incertezze e dubbi interpretativi per i quali auspicare interventi correttivi. Il codice, infatti, non è un qualcosa di statico ed immutabile: deve avere naturalmente la capacità di adattarsi al caso concreto e di fornire, attraverso l’interpretazione, una coerente risposta a tutte quelle situazioni nelle quali normalmente si articola un processo, ma all’occorrenza, laddove la sola interpretazione non sia sufficiente a far chiarezza, può anche essere oggetto di interventi correttivi”.
Alla prima sessione di lavori sono intervenuti: Alessandra Pomponio, vice procuratore generale della Corte dei Conti, con la relazione su “Il codice di giustizia contabile: criticità riscontrate dalle Procure contabili e possibili soluzioni”; Aristide Police, professore ordinario di diritto amministrativo presso l’Università di Roma Tor Vergata, che ha approfondito “Il giudizio di conto: alla ricerca di una nuova ‘missione’ nel contesto evolutivo della Giurisdizione contabile”; e Marco Smiroldo, consigliere della Corte dei Conti, che ha esaminato “La responsabilità sanzionatoria: profili applicativi”.
“Il nuovo Codice di Giustizia Contabile – ha affermato Police - costituisce un arricchimento della disciplina processuale dei giudizi davanti alla Corte dei conti ed assicura una maggiore tutela sia ai destinatari dei procedimenti che alla classe forense. Non rappresenta soltanto una raccolta organica delle norme esistenti ma valorizza principi come il ‘giusto processo’, la ‘ragionevole durata del processo’ e soprattutto la ‘parità delle parti’. La norma scritta, se pur ulteriormente migliorabile, assume valore nella direzione del rafforzamento dei percorsi di tutela riguardanti sia la parte pubblica del processo, l’autorità giudiziaria, che la parte privata del processo”.
La seconda sessione di lavori, presieduta da Salvatore Nicolella, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della regione Umbria, ha visto gli interventi di Federico Freni, professore di diritto amministrativo e diritto processuale amministrativo presso la Scuola di Specializzazione dell’Università Luiss - Guido Carli, con la relazione “Verso un diritto processuale contabile”; l’avvocato Alarico Mariani Marini, che ha approfondito gli “Aspetti del coordinamento tra i riti e condotta delle parti”; Antonio Giuseppone, procuratore regionale presso la Corte dei Conti dell’ Umbria, che ha relazionato su “Impatto delle novità introdotte dal Codice di giustizia contabile sull’attività della procura regionale”; e l’avvocato Luigi Medugno che ha tracciato “A due anni dell’entrata in vigore, un primo bilancio dal punto di vista dell’avvocatura”.
Le conclusioni sono state affidate ad Angelo Canale, presidente della III Sezione Centrale d’Appello Corte dei Conti. “Il nostro Codice di giustizia contabile, entrato in vigore il 7 ottobre 2016 - ha affermato Canale - è ancora un ‘bambino’, la cui crescita va seguita e all’occorrenza corretta. E’ una macchina uscita dalla fabbrica e messa subito su strada dunque è stato giusto farle il primo tagliando, in vista di eventuali, possibili interventi migliorativi. Questo è stato l’obiettivo del seminario, nel quale, con spirito costruttivo, si sono confrontati magistrati, docenti universitari e avvocati”.
L’evento è stato accreditato dall’Ordine degli Avvocati della Provincia di Perugia, dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Perugia e dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Perugia.


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