(UMWEB) –Roma– “Abbiamo apprezzato la disponibilità del Governo, rappresentata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a rendere più efficiente la ‘governance’ per la ricostruzione post sisma, anche attraverso modifiche normative, soprattutto in una fase come quella che si sta aprendo e che vedrà aumentare enormemente nel corso di questo anno, e del prossimo, il numero delle pratiche autorizzative per la ricostruzione.
Questo è ciò che chiedono innanzitutto i cittadini”. È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine dell’incontro con il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, che si è svolto questo pomeriggio a Roma e al quale ha partecipato insieme ai presidenti delle Regioni Marche, Abruzzo e Lazio, presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Vito Crimi, con delega a sisma e ricostruzione.
“In questo quadro – ha continuato la presidente - si inserisce anche la questione relativa alla riforma del ruolo dei Presidenti di Regione in quanto sub commissari decisa con il decreto Genova e che ha cancellato l’intesa che in precedenza eravamo chiamati a dare per le ordinanze commissariali. Non era e non è una questione di ‘status’ del nostro ruolo. Riteniamo, infatti, che influisce negativamente proprio sulla ‘governance’ dell’opera di ricostruzione ed è anche la ragione alla base della fase di inerzia che si è venuta a determinare in questi ultimi mesi”.
Nel corso dell’incontro, la presidente Marini ha sottoposto due principali richieste: una modifica del modello organizzativo, in modo da renderlo più dinamico e flessibile per poter far fronte al picco delle pratiche per la ricostruzione, e il potenziamento del personale degli uffici regionali e comunali impegnati nella gestione della ricostruzione. Riguardo al modello organizzativo “è necessario – ha detto - che sia il più prossimo possibile ai centri operativi maggiormente impegnati nella ricostruzione, a partire dal ruolo dei Comuni e dei Sindaci, affinché si abbrevino e velocizzino al massimo i tempi del procedimento autorizzativo delle pratiche per la ricostruzione privata e le procedure che riguardano la ricostruzione pubblica”.
Quanto al personale da impegnare nella gestione della ricostruzione: “del tutto insufficiente - ha affermato – perché negli uffici pubblici coinvolti abbiamo ad oggi a disposizione soltanto un quinto del personale che fu impegnato nella ricostruzione post sisma del 1997, a fronte invece di una maggiore complessità che quest’opera di ricostruzione presenta”.