CarloCastoriGestione bilanci, piano strade e Fibra Ultradigitale: il punto sulla Perugia di Andrea Romizi, e su quella del futuro.

(UMWEB) “Fa più rumore un albero che cade di 100 che restano in piedi. Tuttavia sono proprio quei cento a fare un bosco. Nel caso dell’amministrazione uscente, il “bosco” è costituito da una riduzione del debito pro capite per tutti i cittadini” – spiega Carlo Castori.
“Nello specifico la situazione ereditata dalla precedente amministrazione era deficitaria. Ogni perugino aveva letteralmente sulla sua testa un debito pari a 801 euro, per un totale di quasi 35 milioni di euro. Mentre ad oggi si è scesi a circa 15 milioni, vale dire circa 600 euro a testa. Il tutto è stato ottenuto in tempi particolarmente difficili dato che rispetto ad annate ben più favorevoli i trasferimenti da parte dello stato si sono ridotti di ben il 53%. Malgrado questi tagli il Comune di Perugia durante l’amministrazione del sindaco Andrea Romizi, è riuscito ad ottenere degli obbiettivi importanti. Primo fra tutti il raggiungimento degli obbiettivi nazionali ed europei in fatto di raccolta differenziata, arrivata oltre 71%, e quindi in linea con i programmi comunitari. Ciò è stato ottenuto anche garantendo una riduzione delle imposte sulla nettezza urbana a quelle zone ed a quei quartieri dove la vicinanza con le discariche, come a Ponte Rio ad esempio, generava una situazione di disagio per gli abitanti” – afferma Castori.
“Altri traguardi ottenuti malgrado la riduzione dei finanziamenti nazionali sono ravvisabili nel piano strade. Sicuramente persistono situazioni di disagio. Questo è innegabile. Sarebbe anzi intellettualmente scorretto affermare che tutto vada bene. Ciò nonostante l’amministrazione Romizi anche qui aveva ereditato un pesante fardello di incurie, disorganizzazioni e ritardi” che sono sotto gli occhi di tutti da ormai 10 anni. Non si è potuto procedere al completamento del piano strade nei tempi previsti per un importante fatto nuovo: Perugia, all’alba dell’amministrazione Romizi, veniva scelta come città pilota per il progetto della Fibra Ultradigitale. Ecco dunque che alla situazione già difficile di un estesa rete stradale (circa 820km), addirittura più vasta di quella di Torino, caratterizzata però da una generale incuria, cui si doveva provvedere al rifacimento con anche meno risorse, si aggiungeva anche la programmazione della cablazione di Perugia. Ecco dunque che per quasi due anni è stato apertamente richiesto da Enel di non porre mano alle strade, poiché altrimenti i lavori per la fibra avrebbero nuovamente danneggiato il manto stradale, e si sarebbe dovuto quindi nuovamente procedere al rifacimento. Questo era insostenibile date le condizioni economiche in cui il Comune di Perugia si è venuto a trovare. Ai lavori per la fibra si sono poi aggiunti anche i lavori di Umbra Acque ed il rifacimento dei ponti e delle gallerie del raccordo Perugia – Bettolle, programmati da Anas quasi contemporaneamente, che hanno imposto un ancor maggiore logorio di alcune strade cittadine interessate dall’esponenziale aumento di traffico. Per queste ragioni, il piano di rifacimento stradale è continuamente slittato, fino ad accumulare purtroppo, ritardi importanti. Tuttavia, malgrado tutte queste problematiche è stato portato avanti, e viene tutt’ora portato avanti, con la difficoltà di avere anche decine di chilometri di strade comunali ereditate da un’epoca in cui, vuoi per la presenza di più fondi, vuoi per un’organizzazione diversa delle istituzioni sul territorio, si sono viste asfaltare, con soldi pubblici, strade che conducevano magari ad una sola abitazione, e che ancora oggi restano sotto la responsabilità del comune. Tutto ciò che ho illustrato, ma anche altro, si è potuto ottenere grazie ad una gestione del bilancio oculata e caratterizzata da una grande attenzione ai dettagli. Cosa che ci si propone di fare anche per gli anni a venire con il completamento del piano strade, l’implementazione del PUMS, il completamento del progetto di sostituzione dei punti luce, e con tutti gli altri progetti in itinere” – conclude Castori.


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