Il consigliere regionale del Partito democratico, Michele Bettarelli, annuncia la presentazione di una interrogazione sulla campagna di comunicazione della Regione per il rilancio post coronavirus perché “è inaccettabile che l’Alta Valle del Tevere non esista”. Per Bettarelli “l'Umbria è bella e sicura, tutta” e per questo chiede alla Giunta di conoscere “con quale criterio e progettazione si è scelto di realizzare questi spot”.
(UNWEB) Perugia, – “L'Umbria è bella e sicura. Tutta l'Umbria. È inaccettabile che nella campagna di comunicazione per il rilancio dell’Umbria post coronavirus l’Alta Valle del Tevere non esista”. È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Michele Bettarelli, annunciando la presentazione di una interrogazione nella quale chiede alla Giunta se “sa che esiste l’Alta Umbria” e di conoscere “con quale criterio e progettazione si è scelto di realizzare questi spot”.
“Dopo il docufilm di Raffaello in onda sulle Reti Rai – spiega Bettarelli - che ha escluso dalla storia e della narrazione Città di Castello, custode della prima documentazione ufficiale dell'artista e fulcro delle iniziative del Cinquecentenario, il quarto comune della nostra Regione, così come tutti i comuni dell'Alta Umbria, per la Giunta regionale non esistono. L'immagine dell'Umbria che riparte è stata affidata ad una campagna straordinaria di comunicazione ‘Umbria, bella e sicura’ deliberata dalla Giunta regionale il 13 maggio e in onda dal 17 maggio sulle Reti Rai, Mediaset, Sky e La7. Due gli spot promozionali realizzati della durata di 10 e 15 secondi e affidati senza gara ad una società (romana). 23mila 450 euro i soldi spesi per la realizzazione di video interviste, comparse. 484mila 340 euro per l’acquisto di spazi pubblicitari su Rai Mediaset, Cairo e Sky (iva compresa) con il costo dell’intermediario per acquisto degli spazi coperto da precedente procedura, per complessivi 20mila euro avente ad oggetto pianificazione campagne pubblicitarie”.
“Due spot - prosegue Bettarelli - ma molteplici immagini della città di Montefalco, delle sue vigne, così come dei suoi luoghi d’arte che hanno dato i natali alla nostra Governatrice. Ma non per questo sono più meritevoli di città come Foligno, Gubbio, Gualdo Tadino, Citerna, Montone o degli altri comuni dell'Alta Umbria completamente inesistenti nella campagna promozionale di rilancio dell'Umbria post coronavirus. Comprensibili le preoccupazioni espresse questa mattina dai consiglieri comunali Pd altotiberini per un territorio che non senza difficoltà si sta rialzando. Un patrimonio culturale e ambientale dall’inestimabile valore, dalle città bandiera arancione ai ‘borghi più belli d'Italia’, che non può essere dimenticato ed escluso senza alcun motivo apparente dalla linea di comunicazione”.
“Già qualche mese fa – conclude Bettarelli - avevo sollecitato la Giunta a investire forze ed energie su un settore che può e deve essere volano di ripresa economica per un'intera regione. Ma quello che è accaduto è inaccettabile”.