Il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) lancia l’allarme sul problema usura in Umbria e annuncia la presentazione di una mozione che impegni la Giunta regionale ad attivarsi per garantire maggiori risorse proprie, e ad attivarsi nei confronti del Governo e dei soci della Fondazione affinché siano ripristinate risorse adeguate.
(UNWEB) Perugia, - Il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) lancia l’allarme sul problema usura in Umbria e indica la necessità di dotare di maggiori risorse la Fondazione “Umbria contro l’usura”, a questo proposito annuncia la presentazione di una mozione. I punti centrali dell’atto impegnano la Giunta a “prevedere un ulteriore stanziamento delle risorse a carico della Regione a disposizione della Fondazione già in sede di assestamento di bilancio 2020 o, comunque, a lavorare in sede di predisposizione del prossimo bilancio preventivo ad un ritorno dell’importo dello stanziamento quanto più vicino possibile ai 200mila euro di qualche anno fa”. Si chiede poi che l’Esecutivo regionale “anche in considerazione dell’aggravarsi della crisi economica”, si attivi nei confronti del Governo nazionale per ripristinare dei fondi adeguati per la Fondazione umbra, svolgendo inoltre un’opera di “moral suasion verso tutti i soci umbri della Fondazione affinché possano implementare il più possibile il loro contributo a partire già dal 2020”.
Fora fornisce dati e analisi sul fenomeno usura nella regione e ricorda che “uno studio della CGIA di Mestre, su dati Banca d’Italia, ha indicato in 5.642 le imprese umbre a rischio usura, 4.137 delle quali nella provincia di Perugia. Il dato – spiega - è stato elaborato tenendo conto di quelle imprese che presentano le esposizioni bancarie deteriorate e che, strutturalmente a corto di liquidità e in gravi difficoltà finanziarie, rischiano molto più di altre di scivolare tra le braccia degli usurai o peggio ancora diventare facile preda per la criminalità organizzata”.
Il consigliere Fora rileva poi che la crisi determinata dall’emergenza Covid-19 si produce in un tessuto economico umbro “già molto debole” e che il rischio usura oltre alle aziende riguarda anche tante famiglie. “Occorre che lo Stato e tutte le sue articolazioni – sostiene il consigliere regionale - mettano in campo ogni possibile strumento ed ogni risorsa per contrastare il fenomeno dell’usura e per aiutare le famiglie ed i cittadini contro il ‘sovraindebitamento”.
L’esponente del Patto civico per l’Umbria ricorda inoltre che lo scorso 24 luglio l’assemblea dei soci della Fondazione ‘Umbria contro l’usura’ “che doveva approvare il rendiconto 2019 e il preventivo 2020 è saltata per mancanza del numero legale. In questi ultimi anni sono stati operati dai soci diversi tagli al bilancio della Fondazione: la Regione, da qualche anno, da 200mila euro è scesa a 150mila, il contributo dello Stato tramite il Ministero dell’Economia da 189mila euro è passato a 72mila”. Fora aggiunge poi che anche altri soci “hanno ridotto, negli anni, in maniera cospicua il finanziamento a questa Fondazione che ha svolto e sta svolgendo un lavoro meritorio e che se adeguatamente sostenuta, in termini economici, potrebbe fare molto di più”.
Il consigliere Fora invita poi a non far cadere nel vuoto l’appello e la denuncia del presidente della Fondazione Alberto Bellocchi: “Nel momento in cui occorre avere grande energia per fronteggiare quella che sicuramente è la contingenza finanziaria più grave per l’Italia dal dopoguerra, questa Fondazione si trova ad avere i contributi più bassi mai erogati dall’anno della propria nascita”.