(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la risoluzione firmata dai consiglieri regionali della Terza commissione (Eleonora Pace-FdI, Stefano Pastorelli-Lega, Andrea Fora-Patto civico, Michele Bettarelli-Pd, Francesca Peppucci e Paola Fioroni-Lega) e scaturita dalla mozione dei consiglieri Andrea Fora (Patto civico) e Tommaso Bori (Pd) che chiedeva all’Esecutivo di Palazzo Donini “impegni della Giunta regionale in materia di appalti”.
Illustrando l’atto di indirizzo prima del voto, Fora ha spiegato che esso “è stato redatto pensando anche e soprattutto alle realtà che forniscono servizi di assistenza alle persone fragili, ai malati, ai disabili. Un contesto delicato in cui è necessaria grande attenzione al fine di garantire servizi alla persona. Un contesto diverso da quello della fornitura di beni materiali e di attrezzature. In tutti gli ambiti che coinvolgono servizi di welfare devono essere rispettati due principi: tutelare la qualità del lavoro e quella dei servizi. Possiamo valutare in futuro se dotarci di una apposita normativa regionale sulla materia. I lavori e le audizioni in Terza commissione hanno consentito di addivenire ad un testo unitario, che mira a difendere i lavoratori e a proteggere le famiglie”.
Il dispositivo della risoluzione è stato illustrato da Eleonora PACE (FdI – presidente della Terza commissione): “I lavori della Commissione hanno puntato a tenere alta l’attenzione sui servizi offerti alle famiglie e sui lavoratori coinvolti. La risoluzione chiede dunque alla Giunta regionale di adoperarsi affinché i committenti regionali, i committenti partecipati dalla Regione Umbria o i committenti cui la Regione trasferisce continuativamente risorse pubbliche individuino, attraverso procedura pubblica dei soggetti cui affidare servizi, la clausola di trattamenti economici e normativi complessivi utile a garantire l’applicazione integrale dei contratti collettivi nazionali come garanzia per la giusta retribuzione e come base imprescindibile per la costruzione del capitolato di appalto. Ad adoperarsi affinché le procedure di affidamento relative ai servizi sociali, socio sanitari, sanitari ed educativi tengano conto del progetto tecnico elaborato per la gestione dei servizi, delle esperienze maturate nel settore, della capacità di rapporto con il territorio, della validità del progetto di intervento in relazione agli obiettivi individuati dall’ente, della professionalità e della qualificazione degli operatori, della modalità di coinvolgimento degli utenti e dei loro familiari. A fare in modo che l’inserimento della clausola sociale sia prevista in tutti i settori di competenza della Regione. A svolgere azioni di controllo e vigilanza sui committenti regionali, i committenti partecipati dalla Regione o i committenti cui la Regione trasferisce continuativamente risorse riguardo l’appropriatezza, la congruità e la qualità delle gare che riguarda l’acquisto di beni e servizi, utilizzando altresì una adeguatezza formale e sostanziale alla normativa vigente e all’erogazione di prestazioni con standard appropriati. A confrontarsi con gli stakeholders per condividere un percorso virtuoso di tutela del lavoro e dei beneficiari dei servizi”.
Prima del voto Thomas DE LUCA (M5S) ha evidenziato che “la causa di certe situazioni che si verificano negli appalti, è che a volte vengono prorogati per anni. Poi si tirano fuori dal cilindro delle gare fatte male. Bisogna avviare le discussioni prima delle gare e degli affidamenti ponte, che rischiano di creare un meccanismo in base al quale vengono cancellati diritti acquisiti in anni. Il confronto deve avvenire prima perché poi la revoca del bando è molto complessa. Ad esempio, l’appalto per le pulizie al Comune di Terni è arrivato all’80 percento di ribasso. Alcune persone andavano a lavorare per 30 – 40 minuti al giorno per 100 euro al mese ed hanno perso ogni diritto”.