porzi(UNWEB) “Gran parte del territorio regionale è caratterizzato dalla montagna, popolata da piccoli borghi. Un vero e proprio patrimonio da tutelare e valorizzare, sempre di più a rischio spopolamento per lo smantellamento di servizi essenziali, che rendono difficile la permanenza in loco dei cittadini. Serve quindi un’impalcatura legislativa che ponga le basi per lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione della montagna”. Così la consigliera regionale del Partito democratico, Donatella Porzi, che annuncia la presentazione di una proposta di legge “che possa ridurre le disuguaglianze tra territori e rilanciarne la competitività e l’attrattività”.

“La Regione – spiega Porzi - è chiamata a riconoscere la specificità delle aree montane, ne promuove lo sviluppo sociale e persegue l’armonico riequilibrio delle condizioni di esistenza delle popolazioni montane, la salvaguardia del territorio e la sua valorizzazione. Vanno individuati dunque livelli essenziali di servizi pubblici, per garantire vivibilità e residenzialità e favorire adeguata attività di promozione”. Nella proposta di legge di Porzi si individuano le “unioni montane come forma organizzativa dei comuni idonea a rendere effettive, in armonia con le specifiche politiche settoriali regionali, le misure di promozione e sviluppo economico, di tutela e valorizzazione dei territori montani. Questi saranno enti che dovranno garantire il territorio montano attraverso la programmazione e realizzazione di interventi volti alla tutela e alla promozione delle risorse naturali, al fine di garantire continuità nelle fornitura di servizi ecosistemici ed anche attraverso la sistemazione idrogeologica ed idraulico-forestale del territorio montano”.

Oltre agli interventi spettanti alle unioni montane, la proposta di legge individua “i livelli essenziali di servizi pubblici nelle aree montane, il programma annuale per la montagna con interventi regolari che incrementino i punti di forza del territorio montano e il monitoraggio delle attività svolte. L'Autorità d'ambito territoriale ottimale relativa al ciclo idrico integrato destina una quota della tariffa idrica, non inferiore al 3 per cento, alle attività di difesa e tutela dell'assetto idrogeologico del territorio montano. I suddetti fondi sono assegnati alle unioni montane di comuni sulla base di accordi di programma, con modalità individuate tramite decreto del presidente della Giunta regionale, per l'attuazione di specifici interventi connessi alla tutela e alla produzione delle risorse idriche e delle relative attività di sistemazione idrogeologica del territorio”.

“Verrà istituito un osservatorio regionale sulla montagna, un fondo regionale per la montagna e tutta una serie di azioni che valorizzino la cultura della montagna, la gestione del patrimonio agro-silvo-pastorale, l’artigianato e i mestieri tradizionali, il turismo sostenibile, il turismo sportivo ma anche i servizi digitali. La strada per prepararsi alle nuove sfide – conclude Porzi - è quella di puntare dunque a riscoprire le nostre tradizioni e la nostra identità, per essere pronti alle novità che ci offre lo sviluppo, guardando avanti ma poggiando su solide radici”


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