(UNWEB) “La Regione Umbria è stata tra le prime in Italia a varare una legge (3/2007) che riconosce l’importanza del Commercio equo e solidale e a prevedere coerentemente, nel proprio bilancio, uno specifico portafoglio di risorse. Ma le parole dell’assessore Michele Fioroni nel corso della seduta d’Aula dell’11 maggio hanno confermato la cancellazione dal Bilancio 2021-23 delle risorse destinate al finanziamento delle azioni previste dalla legge 3/2007”. Lo evidenzia il consigliere regionale del Partito democratico Michele Bettarelli, annunciando di aver presentato un emendamento all’assestamento di bilancio finalizzato a ripristinare la copertura finanziaria della norma.
“Una legge – spiega Bettarelli - che in una Regione naturalmente vocata alla sostenibilità ambientale e sociale, nel tempo ha permesso la creazione di percorsi educativi, azioni che mettessero al centro il rispetto della dignità, dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente coniugando iniziative di grande valore educativo, culturale ad eventi e manifestazioni che sono diventate parte centrali nell’offerta turistica delle nostre Città. Ma tutto questo evidentemente poco interessa alla Giunta Tesei che attraverso l’assessore Fioroni ha sottolineato prima come il commercio equo e solidale non sia una priorità di questa Amministrazione regionale e poi come ‘lo sfruttamento del lavoro sia un problema ormai superato’. Così che in modo del tutto arbitrario e con un colpo di spugna hanno di fatto cancellato assieme alla Legge 3/2007 tutte quelle iniziative di informazione ed educazione nelle scuole, finalizzate al rafforzamento del diritto del consumatore ad essere informato sugli effetti ambientali e sociali derivanti dalla produzione e commercializzazione dei prodotti così come quella rete di eventi diffusi in tutta la nostra Regione. Ma il rispetto di una legge regionale in Umbria non può essere una opzione da disattendere per il partito di Matteo Salvini”.
“Seppur la crisi economica derivata dalla pandemia imponga al decisore politico una riorganizzazione delle priorità delle scelte – prosegue Michele Bettarelli - risulta incomprensibile come in un momento in cui tutte le Istituzioni internazionali intraprendono la strada di un'economia etica e strettamente attenta alle emergenze ambientali, la Regione Umbria, tra le prime a sostenere il commercio equo e solidale, scelga di non finanziarie la propria Legge, cancellando i 35 mila euro previsti. Una cifra irrisoria in un bilancio regionale. Per questo – conclude - è necessario ripristinare una cifra, seppur minima, adeguata a sostenere questo importante filone. La scelta di non farlo e quindi la bocciatura dell'emendamento presentato sarebbe soltanto l’ennesima riprova non dell’impossibilità, ma della volontà di cancellare il Commercio equo e solidale dalla nostra regione”.