L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, con 12 voti favorevoli della maggioranza e 8 contrari dell’opposizione, il Rendiconto generale della Regione per il 2020. Respinto un ordine del giorno firmato da tutti i consiglieri di minoranza.
SCHEDA
Il RENDICONTO GENERALE, predisposto sulla base dei risultati dell’intera attività amministrativa realizzata nell’anno, rappresenta l’ultimo atto del processo iniziato in sede di programmazione. Le ENTRATE alla chiusura dell’esercizio 2020 ammontano a 3 miliardi di euro, di cui 2,6 riscosse. Il resto sono residui attivi. Le SPESE impegnate alla chiusura dell’esercizio 2020 sono di 3 miliardi di euro, di cui 2,6 miliardi pagati e il restante di residui passivi. I RESIDUI attivi 2020 provenienti da esercizi precedenti sono di 1,363 miliardi di euro. Al termine dell’esercizio 2020 tali residui ammontano a 1,352 miliardi. I residui passivi da riportare all’esercizio 2021 sono di circa 1,3 miliardi di euro, di cui 738 milioni per l’estinzione delle anticipazioni per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale non ancora saldato dallo Stato. Le RISULTANZE POSITIVE della gestione finanziaria dell’esercizio 2020, oltre a consentire i necessari accantonamenti, hanno reso possibile finanziare integralmente con risorse proprie gli interventi 2020 tramite l’autorizzazione alla contrazione del mutuo, oltre a determinare la riduzione per 7,5 milioni di euro dell’indebitamento dell’Amministrazione che da 63 milioni del 2019 scende nel 2020 a 55,5 milioni. L’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti 2020 è pari a -22 giorni, migliorativo rispetto a quello del 2019 pari a -18,47. Anche per il 2020 la Regione ha rispettato le regole ed i vincoli del PAREGGIO DI BILANCIO, certificando il rispetto del saldo positivo come contributo alle manovre di finanza pubblica per il 2020. Nel 2020 la Regione ha certificato di aver raggiunto l’obiettivo degli INVESTIMENTI previsti dall'accordo Stato-Regioni del 2018, pari a 17,8 milioni di euro. La Regione ha anche conseguito nel 2020 un SALDO POSITIVO in termini di cassa (riscossioni e pagamenti). Un risultato che consente alla Regione di concorrere all’assegnazione delle eventuali risorse per investimenti, derivanti dalle sanzioni economiche a carico degli enti inadempienti il pareggio di bilancio.
RELATORI MAGGIORANZA E MINORANZA
Il relatore di maggioranza, DANIELE NICCHI (Presidente Prima Commissione – Lega) ha ricordato che “la Giunta si è impegnata sin dal suo insediamento in un’attività di razionalizzazione e adeguamento delle politiche di bilancio rispetto alla situazione economica generale. Condividiamo i contenuti del giudizio di parifica della Corte dei Conti sia rispetto alle dinamiche passate che hanno prodotto determinate situazioni, sia rispetto alla fotografia attualizzata della situazione economico-finanziaria dell’ente. Una condivisione che rappresenta il presupposto oggettivo sul quale si fonderà una collaborazione virtuosa tra la Corte dei Conti e l’amministrazione regionale, con l’unico e principale obiettivo di perseguire e valorizzare il miglior risultato gestionale a favore dei cittadini, delle imprese e del sistema sociale umbro. Su tante criticità rilevate si stanno facendo dei passi in avanti, nonostante l’emergenza pandemica. Anche in funzione di questa situazione, riteniamo strategica una programmazione finalmente attenta e lungimirante delle risorse, a partire dai fondi strutturali e dalle altre opportunità messe in campo a livello comunitario, così come nel contesto dei nuovi piani di attuazione del Fondo di sviluppo e coesione, nonché le opportunità che saranno offerte dal Pnrr”.
La vicepresidente dell’Assemblea SIMONA MELONI (PD) nella relazione di minoranza ha sottolineato che “il giudizio della Corte è stato un rinvio ricco di ammonimenti, suggerimenti ed esortazioni su alcune criticità a partire dal sistema dei controlli interni, del servizio sanitario regionale, delle partecipate regionali e dei rapporti con gli enti locali. Il principale richiamo riguarda la mancanza di dati precisi della gestione sanitaria. Sui rapporti con le partecipate la Corte evidenzia una rilevante erogazione di somme da parte della Regione, invitandola ad un monitoraggio costante. Nei rapporti di debito e credito con gli Enti locali, la Sezione ha rilevato diverse criticità, valutando insufficienti le iniziative intraprese dalla Regione. La Corte ha poi rilevato la non adeguata proporzione tra le posizioni organizzative regionali ed il numero di personale. Per la Corte la ricostruzione post terremoto fa ancora fatica a mettersi in moto, con il persistere dei rallentamenti nell’avvio delle attività che determina condizioni di estrema difficoltà. Oggi serve coraggio per programmare il futuro con investimenti produttivi. Occorre un grande piano di interventi su trasporti, sanità, istruzione, spopolamento delle zone interne. Non ci possiamo permettere dei bilanci fotocopia, ma serve pensare a costi e benefici di ogni centro di spesa e ad azioni strutturali. Occorre una reazione forte e decisa, che permetta all’Umbria di invertire la rotta. Il Pnrr rappresenta un’occasione storica che non va sprecata”.
INTERVENTI
Fabio PAPARELLI (Portavoce opposizioni): “Non bastano i vostri annunci per portare davvero delle riduzioni dei costi della politica. La spesa sanitaria non è stata ridotta e nel frattempo sono aumentate le liste di attesa. Il Piano sanitario non è stato adottato. I direttori sono commissariati rispetto alla spesa farmaceutica. Per prescrivere alcuni farmaci ora vengono richiesti anche degli esami obbligatori. Si sta andando verso la privatizzazione della sanità. In alcune aziende ospedaliere regna la disorganizzazione. Sono stati sprecati milioni per gli ospedali da campo. Le grandi operazioni di risparmio nel bilancio non si sono viste. Le agenzie sono state usate per rispondere agli appetiti di alcuni alleati. Ad Umbria digitale è stato nominato un amministratore in conflitto di interesse. Sviluppumbria ha smesso di esistere. In Arpal sono stati sottratti fondi alle politiche per il lavoro per indirizzarli sul Consiglio di amministrazione”.
Paola AGABITI (assessore): “Alcuni dovrebbero andarsi a leggere i vecchi giudizi di parifica della Corte dei Conti. Il rendiconto 2020 conferma una gestione attenta, razionale e lineare. Sono state recuperate risorse per gli investimenti, riducendo le spese degli uffici e quelle di rappresentanza. La riduzione dei costi è un elemento qualificante, a cui forse non è stata data risonanza. Ma noi abbiamo scelto la concretezza. La spesa per il Gabinetto e i costi della politica sono scesi in modo considerevole. Abbiamo gestito in modo virtuoso la cassa regionale, raggiunto gli obiettivi sugli investimenti, ottenuto un saldo di cassa positivo. Dalla Corte dei conti è emerso un giudizio positivo per le scelte operate mentre le criticità riguardano impostazioni pluriennali che vengono dal passato. Abbiamo sostenuto tutti i settori e i comparti colpiti dalla pandemia. Sul personale regionale, le posizioni organizzative sono state ridotte di 10 unità e la spesa si è ridotta. Stiamo lavorando ad una ulteriore riduzione. È stata avviata una nuova fase di concorsi, per stabilizzare il personale precario ed efficientare la pianta organica. Nel 2015 sono state ridefinite le funzioni attribuite alle Province. Nel 2017 è stato sottoscritto un accordo con uno stanziamento provvisorio di 5 milioni per la Provincia di Perugia e 2,5 per quella di Terni. Un accordo temporaneo da ridefinire negli anni successivi attraverso uno specifico tavolo di confronto. La Regione ha confermato i propri impegni finanziari, confermando gli stanziamenti anche per il 2021. La Provincia di Perugia ha mosso dei rilievi che stiamo studiando; si tratta di una partita complessa su cui bisogna fare chiarezza”.
ODG DELLA MINORANZA
È stato respinto, con 12 voti contrari e 7 favorevoli, un ordine del giorno firmato da tutti i consiglieri di minoranza che chiedeva alla Giunta di investire nei prossimi atti di bilancio in una “sanità pubblica forte e qualificata, che punti sull’eccellenza e sul rafforzamento del territorio, rafforzando i distretti sanitari, integrando le Aziende ospedaliere e le Università, con un piano di rilancio e potenziamento dei servizi erogati e dei poli unici ospedalieri”. Inoltre per “colmare il deficit di nuovo capitale umano e il bassissimo tasso di natalità, occorre favorire l’autonomia abitativa dei giovani, sostenere le coppie con figli, potenziare i servizi per l’infanzia. Serve poi investire in infrastrutture”.
DICHIARAZIONI DI VOTO
Donatella PORZI (PD): “Voto contrario motivato dalle grandi difficoltà del sistema sanitario: leggiamo che il 2020 si chiude in equilibrio grazie all’utilizzo, per la prima volta, di risorse provenienti anche dai fondi europei, risorse sottratte allo sviluppo economico e sociale. Tutto dovrebbe essere accaduto proprio mentre il sistema sanitario nazionale ha erogato cifre molto consistenti alla sanità. In questo anno abbiamo chiesto conto di questo, ma le risposte non sono arrivate, non sappiamo come siano state utilizzate le risorse. La Corte dei conti evidenzia gravi ritardi e inadempienze nella fornitura dei documenti e delle rendicontazioni nonostante la proroga dei termini di scadenza. Quindi qual’è la situazione per l’Umbria? La sanità verso cosa sta andando? Verso un modello lombardo, ma non lo ritengo socialmente giusto, lì c’è un bilancio importante mentre i nostri cittadini non possono fare un esodo verso la sanità privata”.
Thomas DE LUCA (M5S): “Voto contrario ed evidenzio il sistematico diniego di fornire risposte, anche alle interrogazioni, quindi leggo con piacere i dati che abbiamo davanti oggi. Ogni volta che in Commissione arrivano dati essi si rivelano come l’opposto di quello che leggiamo sul documento odierno. Si parla di potenziamento degli organici ma su 754 unità solo 40 sono assunti a tempo indeterminato. Si continua ad andare sistematicamente muro contro muro, senza dare risposte”.