(UNWEB) “L’orrore di questa guerra è sui volti straziati delle donne. Lo vedi dagli sguardi bassi delle madri dei soldati, da quelli segnati dalla violenza fisica e psicologica, da quelli disperati per i figli strappati e le famiglie sterminate, da quelli vuoti e assenti di chi sta scappando altrove, lasciando dietro di sé i propri affetti e la propria esistenza. Nonostante tutto, ci sono ancora sguardi fieri e determinati a resistere, sguardi che guardano lontano e che vanno oltre il dolore e la rassegnazione. Milioni di donne di tutte le età in queste ore si stanno caricando sulle spalle il peso di una sofferenza collettiva generata da una guerra atroce, mossa da chi è contro la libertà e la democrazia. A loro sento di dedicare la giornata internazionale per i diritti delle donne. Domani, otto marzo, non può più essere considerata una giornata di festa e vissuta come di consueto”. Lo dichiara la capogruppo del Partito democratico a Palazzo Cesaroni, Simona Meloni.
“Troppe le violenze inaudite e l’accanimento su un popolo che pretende rispetto e lotta per la sua autodeterminazione. Troppa è ancora la sofferenza a cui stiamo assistendo, senza riuscire a trovare una soluzione a questo conflitto. Restituire luce e speranza a quegli sguardi – aggiunge Meloni - significherebbe aver messo fine ad una barbarie e aver fatto prevalere la civiltà e i diritti umani sulla sopraffazione e la morte. La Festa della donna, oggi più che mai, deve coincidere con la Giornata contro la violenza sulle donne, a difesa del corpo delle donne, della loro libertà di espressione, del lavoro e dei diritti universali. Continuare a lottare per questi valori anche a nome delle donne ucraine significa riaffermare il valore della democrazia e la forza della pace”.