(UNWEB) “Stupisce e preoccupa l’iniziativa intrapresa contro il Trasimeno e portata avanti dal Presidente dell’Unione dei Comuni delle Terre dell’Olio e del Sagrantino, Bernardino Sperandio. Non comprendiamo come si possa ingaggiare, in piena crisi idrica, una battaglia tra poveri, proprio su un tema vitale e strategico come quello dell’acqua”. È quanto dichiara la consigliera regionale e Capogruppo PD Simona Meloni in una nota “condivisa con il segretario del PD del Trasimeno, Stefano Vinti”.

“Peraltro - viene aggiunto - rimettere in discussione il piano Umbria Resiliente, già approvato dal Ministero, su cui sta lavorando da febbraio Umbra Acque, sulla base di 16,2 milioni di euro assegnati dal PNNR per la progettazione del collegamento tra la diga del Chiascio e l’acquedotto del Perugino-Trasimeno, significa disconoscere un percorso condiviso e approvato all’interno dell’AURI già dal 2020. Non comprendiamo come si possa arrivare a pensare di tagliare fuori un territorio come quello del Trasimeno, in cui insiste il quarto Lago italiano, il primo del Centro Italia, dalla realizzazione di un’opera pensata per servire i territori di Perugia, Assisi e Bastia, così come la Valle Umbra Nord e lo stesso comprensorio lacustre, al fine di servire oltre 300 mila abitanti di una nuova risorsa idropotabile”.

“Davvero stentiamo a credere – prosegue la nota - come si possa solo immaginare, di questi tempi, di utilizzare la diga di Valfabbrica al solo scopo irriguo, per i vigneti di Montefalco e la fascia olivata, come se in altri territori non ve ne sia lo stesso bisogno”.

“Rimane il rammarico per una deriva di chiara matrice politica, da cui lo stesso Sperandio non ha preso le distanze, montata ad arte dalle destre nei confronti del territorio come quello del Trasimeno, che continua a registrare attacchi strumentali e a scontare la mancanza di sostegno e considerazione da parte del Governo regionale nonostante che, a parole, gli stessi rappresentanti istituzionali della destra del territorio siano apparentemente impegnati in senso opposto”.

“Ci auguriamo infine – conclude la nota - che la ragionevolezza prevalga sulle pulsioni estemporanee e vada oltre la tentazione di cedere agli egoismi territoriali fini a se stessi. Non possiamo credere che i cittadini dell'Unione dei Comuni delle Terre dell'olio e del Sagrantino pensino che il Trasimeno non vada difeso come un bene di tutta la regione”.


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