(UNWEB) I consiglieri regionali del Partito democratico Simona Meloni, Tommaso Bori, Donatella Porzi, Michele Bettarelli e Fabio Paparelli annunciano che nella seduta dell’Assemblea legislativa di martedì 26 luglio verrà discussa l’interrogazione a risposta immediata da loro presentata e relativa al ripristino delle “Unità di degenza infermieristica”.
L’atto ispettivo chiede alla Giunta regionale “quali strumenti intende utilizzare al fine di garantire una presa in carico a pazienti dimessi dal ricovero acuto in attesa di presa in carico dai servizi territoriali, al momento sottostimato rispetto ai bisogni, e/o di rientro al domicilio”.
Nel documento Meloni, Bori, Porzi, Bettarelli e Paparelli spiegano che “nel 2015 nell’Azienda ospedaliera di Perugia è stata istituita l’Unità di degenza infermieristica, che si occupa della gestione dei pazienti nella fase post acuta, provenienti da altre Unità Operative a carattere prevalentemente internistico, che hanno terminato l’inquadramento diagnostico, hanno un piano terapeutico definito e condizioni cliniche stabili. Il 21 giugno 2022 il Consiglio di Stato ha però di fatto bocciato le Udi, confermando quanto deciso dal Tar dell’Umbria nel 2016, ritenendo detto modello organizzativo non conforme con la normativa nazionale e regionale a tutela del diritto alla salute dell’individuo/paziente che richiede l’intervento coordinato (e non temporalmente disgiunto) del medico e dell’infermiere. La sentenza del Consiglio di Stato sopra richiamata desta forte preoccupazione per gli infermieri, circa la inevitabile regressione che tale verdetto comporterà: il valore e l’impegno a ritmi pressanti a cui gli infermieri sono stati sottoposti soprattutto con la pandemia. L’Unità di degenza infermieristica si è fin qui rivelato un servizio strategico per l’assistenza ai soggetti anziani con patologie croniche, anche multiple, nelle fasi post acute della loro malattia. Ed ha contribuito al percorso di presa in carico di pazienti con malattie infettive che non necessitavano di isolamento aereo nel periodo di Pandemia da Covid 19”.
I consiglieri di opposizione sottolineano inoltre che “il servizio a gestione infermieristica vanta in tutta Italia una consolidata esperienza avvalorata da numerosi studi che dimostrano che le diagnosi infermieristiche maggiormente formulate nelle UDI sono quelle di deficit della cura di sé, dell’igiene personale e compromissione della mobilità. In termini di risultati ottenuti si è riscontrato, alla dimissione, un generale miglioramento dei livelli di dipendenza dei pazienti rispetto all’ingresso; in termini di qualità e soddisfazione percepita dagli utenti, le UDI garantiscono un elevato livello di gradimento da parte degli assistiti, dei familiari e degli operatori coinvolti, consentendo inoltre un’elevata qualità assistenziale, nonchè efficacia, efficienza e appropriatezza nella gestione dei ricoveri ospedalieri. Nel nuovo contesto socio-sanitario basato sull’intensità di cura, sulla complessità assistenziale e sull’ottimizzazione delle risorse in uno scenario di profonda crisi economica, la nascita e la creazione di servizi innovativi come l’UDI, rappresenta un modello di risposta valido. E le Unità di degenza hanno dimostrato di poter garantire un’assistenza qualificata rispondente ai bisogni sempre più complessi della collettività”.