(UNWEB) In merito alle dichiarazioni della sindaca di Perugia sulla presunta "promozione" della città nella classifica della qualità della vita pubblicata da Il Sole 24 Ore, intervengono Alessandro Moio, Segretario Provinciale di Fratelli d'Italia, e Filippo Vitali, Segretario Comunale FdI, per chiarire alcuni elementi fondamentali.
"Accogliamo con soddisfazione il risultato ottenuto dalla provincia di Perugia e siamo contenti che il territorio, nella sua interezza, abbia guadagnato posizioni. È un segnale positivo per l'Umbria e per tutti i comuni che ogni giorno contribuiscono alla qualità della vita dei cittadini."
"Tuttavia – precisano – è indispensabile mantenere correttezza istituzionale e un briciolo di senso di realtà: la classifica misura le province, non i Comuni. Attribuire al solo Comune di Perugia risultati che riguardano quasi sessanta amministrazioni è improprio e fuorviante. L'indagine del Sole 24 Ore valuta infatti 107 province italiane attraverso 90 indicatori suddivisi in sei macro-aree, molte delle quali esulano completamente dalle competenze dell'amministrazione comunale."
"È inoltre opportuno ricordare – continuano – che i dati fanno riferimento al 2024, anno in cui l'attuale sindaca si era insediata da poche settimane. Non è chiaro dunque a quale 'impegno' faccia riferimento, dal momento che gli indicatori fotografano casomai una situazione ereditata e non riconducibile all'azione dell'attuale giunta."
Per Moio e Vitali:
"In attesa che torni dal mare iniziando a "fare qualcosa" Fino ad oggi questa amministrazione si è distinta più per battaglie ideologiche e posizionamenti identitari che per interventi concreti e strutturali sulla qualità della vita. Perugia ha bisogno di lavoro serio, pragmatico, e di amministratori capaci di affrontare le priorità reali della città e che guardino a visioni del futuro e non di narrazioni costruite."
Dall'analisi delle tabelle del Sole 24 Ore emerge infatti un quadro ben più sfaccettato rispetto al messaggio trionfalistico diffuso dal Comune: molti indicatori strategici risultano in difficoltà, e una gestione responsabile dovrebbe affrontarli con attenzione anziché utilizzarli per autocelebrazioni prive di fondamento.
"È evidente – concludono Moio e Vitali – che numerosi parametri non dipendono dal Comune e che altri mostrano arretramenti che contraddicono la retorica esibita dalla sindaca. La qualità della vita è un tema serio, che richiede visione, programmazione e responsabilità. Non può essere ridotto a slogan da campagna elettorale."


