(ASI) GUBBIO (Perugia) – Il "Mondo" conquista proprio tutti. Guarda gli studenti del polo liceale "Giuseppe Mazzatinti" negli occhi e si lancia in accorate riflessioni a ruota libera. Emiliano Mondonico ieri mattina ha regalato a Gubbio e agli studenti una giornata da ricordare. "Ragazzi, credete sempre nei vostri sogni e inseguiteli – ha detto presentandosi nell'aula magna del liceo scientifico, sportivo, artistico –. Non buttatevi via. Cercare di affrontare le vostre partite e giocate per vincerle. Non vi fate sopraffarre dall'alcol e della droga perché lo sballo inganna. No alle emulazioni, no all'idea che chi non fa certe cose è uno sfigato solo perché altri le fanno". Maria Marinangeli, dirigente scolastico del "Mazzatinti", ha introdotto Mondonico rimarcandone lo spessore umano e professionale.
L'allenatore di Rivolta d'Adda ha raccontato di sé, della sua straordinaria carriera, dei suoi inizi ("Di mio padre ho il ricordo di quando si metteva a fare il portiere e io gli tiravo", ha ricordato), della sua lotta per la vita ("Il tumore mi ha dato ancora più voglia di lottare"). Si è sottoposto volentieri alle sollecitazioni degli studenti: "Quella sedia alzata ad Amsterdam ancora me la ricordo, però sbagliai perché il rigore non c'era. Che bello vincere col Novara a San Siro contro l'Inter, ma per aver detto che era merito del catenaccio, del contropiede e del fattore c... mi hanno esonerato dopo due partite e non l'ho mandato giù. Il giocatore più forte che ho allenato è stato Vialli: era ricco di famiglia e non giocava a calcio per necessità. Poi dico Morfeo per le grandi qualità tecniche".
Su due progetti si è soffermato particolarmente: "Alleno i ragazzini dell'oratorio e lo faccio con i genitori sul campo, così non li sento più lamentarsi fuori. Penso che ogni stadio di Serie A dovrebbe dotarsi di un college dove i ragazzi possano studiare e allenarsi due volte al giorno. Campioni si nasce ma soprattutto ci si diventa con gli allenamenti".
La vicesindaco Rita Cecchetti ha avuto parole di ammirazione, così come l'ha abbracciato un suo ex giocatore dei tempi dell'Atalanta, Emanuele Tresoldi, che ha chiuso la carriera a Gubbio e si è stabilito qui con la famiglia. Gli è stata consegnata la maglia rossoblù dal direttore sportivo Giuseppe Pannacci, quindi dal liceale Giorgio Filippetti tifoso granata una targa del Torino Club "Giorgio Ferrini", e dulcis in fondo un bassorilievo in ceramica realizzato dagli studenti dell'indirizzo artistico. Attestati di stima gli sono venuti dal comitato dell'Albero di Natale più grande del mondo (Francesco Costantini gli ha donato un calendario) e dal Centro Sportivo Italiano locale, di cui è testimonial (l'ha salutato il presidente eugubino Enzo Panfili). Alla fine foto, autografi e qualche consiglio a quattrocchi coi giovani che gli si sono fatti avanti. Mondonico ha giocato e vinto ancora.