card. bassetti in visita ad una comunità di religiose«La Voce»: Tutte loro sono un «dono» del Signore per il popolo di Dio

(ASI) Perugia Nell'Anno della vita consacrata indetto da Papa Francesco in occasione dei cinquant'anni dal decreto conciliare Perfectae caritatis, anche nell'Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve l'imminente annuale Giornata dedicata a quanti e a quante hanno consacrato la loro vita al Signore, sarà particolarmente sentita e vissuta. Numerosi consacrati e consacrate, appartenenti in gran parte alle 32 congregazioni religiose presenti ed operanti nei vari ambiti pastorali nell'Archidiocesi, si ritroveranno attorno al loro cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti nella cattedrale di San Lorenzo, domenica 1 febbraio, alle ore 18, per celebrare insieme l'Eucaristia, che sarà preceduta, alle ore 16, da un incontro nella Sala del Dottorato delle Logge di San Lorenzo.

E' un'occasione di festa e di gratitudine di tutto il popolo di Dio verso questi fratelli e queste sorelle che testimoniano, quotidianamente, «una storia ricca di fede e di umanità esemplari e per la passione che mostrano oggi nel seguire Cristo povero, casto, obbediente – evidenzia il messaggio del Consiglio permanente della Cei a loro rivolto per questa Giornata, dal titolo "Portate l'abbraccio di Dio"–. I vescovi italiani ripongono grande fiducia in voi, sorelle e fratelli carissimi, soprattutto per il contributo che potete offrire a rinnovare lo slancio e la freschezza della nostra vita cristiana, così da elaborare insieme forme nuove di vivere il Vangelo e risposte adeguate alle sfide attuali».

Per l'intera comunità diocesana perugino-pievese la presenza di numerosi consacrati e consacrate è un vero e proprio «dono», scrive la giornalista Maria Rita Valli sulle colonne del settimanale umbro «La Voce», in edicola questo fine settimana. Un dono «dato dalla presenza di 21 congregazioni femminili con 29 comunità e da 11 congregazioni maschili con 17 comunità. Le congregazioni maschili, con i presbiteri che ne fanno parte, contribuiscono alla cura delle parrocchie, cosa che fanno anche le congregazioni femminili con le suore impegnate nei servizi educativi (in molti paesi garantiscono la scuola materna) e caritativi, e preziose collaboratrici pastorali. Un "dono" particolare, infine è dato dalle comunità di clausura che vivono la comunione ecclesiale nella preghiera. Nell'elenco dei "doni" sono da aggiungere quelli delle "altre forme di vita consacrata" ovvero le consacrazioni "laicali" e gli Istituti secolari i cui membri hanno la caratteristica di vivere nel mondo come i semplici fedeli».

«Bisogna essere ciechi o sopraffatti da cattive intenzioni per non vedere, al di là di ogni debolezza umana, quanta santità - il più delle volte silenziosa e sconosciuta al mondo - risiede nei monasteri, nei conventi e nelle case dei consacrati!». A sottolinearlo di recente è stato cardinale Bassetti incontrando i superiori della Case religiose di Perugia. «Una santità – ha aggiunto – che in alcune occasioni si respira nell'aria e nell'umanità che si incontra. Anche quando questa umanità è ferita dal peccato, dalle cadute umane, rimane però una umanità vocata alla santità, che ha dato la sua vita al Signore e che mantiene, con tutte le ovvie difficoltà, uno sguardo rivolto verso il Cielo. È solo attraverso questo anelito di speranza verso il Cielo, infatti, che un religioso può farsi piccolo fino a piegarsi e a chinarsi verso le sofferenza altrui». Il cardinale, in quell'incontro, ha ricordato anche che «sono tre gli obiettivi che papa Francesco ha fissato nella lettera apostolica in occasione dell'Anno della vita consacrata: guardare il passato con gratitudine; vivere il presente con passione; abbracciare il futuro con speranza. Da questi obiettivi poi scaturiscono le pratiche che ho appena tratteggiato: la testimonianza gioiosa del Vangelo; lo slancio evangelizzatore che vi faccia "svegliare il mondo"; la comunione con tutto il corpo della Chiesa; l'uscita verso le periferie esistenziali del mondo moderno. Obiettivi e pratiche concrete anche per la nostra piccola Chiesa locale».

card. bassetti in visita ad una comunità di religiose

card gualtiero bassetti e mons. Elio bromuri con alcune benedettine del monastero di clausura di S. Caterina in Perugia


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