(ASI) Terni. Sono passati quasi tre anni dalla morte di Moreno Francesconi, l’uomo fu trovato privo di vita la mattina del 30 dicembre 2012 nel Centro Multimediale di Terni, dove lavorava come vigilante, dal figlio che insospettito dal mancato rientro a casa del padre sarebbe andato a cercarlo. L’uomo aveva 57 anni e a quanto risulta sarebbe morto a causa di un malore parecchie ore prima del ritrovamento del corpo, il figlio Niccolò non ha mai smesso di cercare la verità sull’accaduto.
Andrea Liberati, capogruppo dei 5 stelle in Regione ha dunque chiesto con un’interrogazione di fare il punto della situazione, le motivazioni che avrebbero spinto il portavoce penta stellato a rivolgersi alla Giunta sono molteplici, la più importante fare chiarezza sul caso, poi come si evince dall’interrogazione stessa sembrerebbe che all’epoca dei fatti, gli stabili del Cmm, ad oggi proprietà del Comune di Terni erano gestiti dalla partecipata regionale Usi spa, in oltre a marzo 2014 il consiglio comunale aveva presentato un’interrogazione a oggi ancora senza risposte, ultimo ma non certo per importanza il fatto che Moreno Francesconi morì a causa di un turno notturno di 12 ore per il quale non era prevista una centrale operativa, e dunque non avrebbe ricevuto i soccorsi necessari che avrebbero potuto salvargli la vita.
C’è ancora da capire se la Giunta regionale abbia mai incontrato i parenti della vittima che più volte avrebbero chiesto un colloquio, in oltre se l’amministrazione regionale abbia verificato motivazioni per cui la società di vigilantes operava nel luogo, dato che a quanto emerge la stessa non avrebbe avuto la licenza e il decreto prefettizio per esercitare l’attività di vigilanza.
Molte domande dunque che ci si auspica, soprattutto per la famiglia di Moreno Francesconi, trovino presto una risposta da parte delle istituzioni.
Erika Cesari – Agenzia Stampa Italia